Aosta: Anteas in campo con un progetto solidale al quartiere Dora
Aprono uno sportello di ascolto e un centro di aggregazione per andare incontro alle persone sole e bisognose
L’Associazione autonoma di Volontariato e Solidarietà per l’impegno civile e sociale, costola della Fnp-Cisl, scende in campo con ‘La Bottega della fiducia’, un progetto solidale per il quartiere Dora e le zone limitrofe. A presentarlo in mattinata Giuliana Novello, presidente Anteas della Valle d’Aosta. Al suo fianco, oltre alla Cisl, tante realtà di volontariato: Naturalmente Aosta, Sos Dora, Unicef, alpini, Caritas, Andata e ritorno di Saint-Pierrre e Csv «per fare rete».
Il progetto
«Vogliamo andare tra le gente per intercettarne i bisogni, fare aggregazione per alleviare la solitudine e andare incontro a chi ha difficoltà» ha sottolineato. «Non cavalchiamo l’onda del disagio delle periferie, ma l’idea parte dalla Cisl nazionale e ha l’obiettivo di sostenere i più bisognosi che vi gravitano attorno. Il progetto non vuole assolutamente andare a interferire con altri ma vuole andare a potenziare, rafforzare ciò che già esiste. Vogliamo dare qualcosa in più, mettendo a disposizione il parco servizi della Cisl» ha aggiunto il segretario regionale della Cisl Jean Dondeynaz.
Per sostenere le persone del quartiere Dora Anteas intende aprire uno sportello di ascolto «che possa accogliere e fornire strumenti e soluzioni adatte; i volontari accompagneranno gli utenti per eventuali visite mediche, per fare la spesa o per sbrigare pratiche burocratiche» ha spiegato la presidente. Il progetto prevede anche l’apertura di un centro di aggregazione contro l’emarginazione e l’organizzazione di conferenze, gite, tornei di carte, corsi «perché a noi piace anche sorridere e divertirci» aggiunge. Per Marco Tonini di Sos Dora «l’iniziativa si inserisce nel vuoto lasciato dalla partenza delle assistenti di quartiere; oggi non abbiamo più il polso della situazione».
Appello
Anteas fa appello, infine, alle persone di buona volontà. «Abbiamo bisogno di volontari, speriamo di reclutarne molti».
(danila chenal)