Savt: il sindacato chiede la revisione delle associazioni tra comuni
Per il direttivo confederale non ha garantito i risultati auspicati
Il Savt chiede una revisione della legge regionale riguardante l’esercizio associato delle funzioni e dei servizi comunali.
Spiega il direttivo confederale in una nota.
«Fatta eccezione per pochi casi l’esercizio associato non ha garantito i risultati auspicati in termini di migliori servizi erogati e di risparmio di spesa; al contrario ha prodotto ulteriori criticità in termini di efficienza e di efficacia con ulteriori aggravi dei costi generali».
Gestione associata, no imposizioni
Il Savt mette in evidenza.
«La gestione in forma associata non può essere imposta; deve essere rimessa alla volontà delle singole amministrazioni, valutando anche la possibilità di superare il limite di appartenenza alla stessa Unité des communes. Nel caso si decida di andare verso la gestione associata, però, si deve optare per una vera forma di associazione che deve prevedere necessariamente la delega di funzioni e l’individuazione di un unico soggetto giuridico in base alle norme vigenti».
Secondo il sindacato autonomo «uno degli argomenti che deve essere assolutamente rivisto è quello relativo al reclutamento del personale. Oggi è affidato in via esclusiva all’amministrazione regionale per tutti gli enti del comparto unico».
Fusione tra comuni
Riguardo poi all’ipotesi di fusione tra Comuni il Savt commenta. «L’eventuale fusione tra Comuni deve avvenire per diretta volontà dei territori interessati e dei loro cittadini».
Il direttivo, infine, rimarca. «L’amministrazione comunale sia l’istituzione più prossima e vicina ai cittadini. Il dibattito apertosi su più fronti sulla possibile fusione tra Comuni non può essere banalizzato e ridotto esclusivamente a giustificazioni di mera natura economica. Senza voler mettere in discussione l’attuale modello valdostano basato su 74 realtà comunali, si ritiene che l’eventuale fusione tra Comuni debba avvenire per diretta volontà dei territori interessati».