Casa: mutui per 32 milioni e richieste quasi quintuplicate
L'assessore all'Edilizia Residenziale Pubblica Stefano Borrello ha parlato anche della polemica sul caro-affitti al quartiere Cogne: «metà degli affitti abbassati, metà aumentati, con qualche caso limite, con affitti passati da 28 a 600 euro»
Casa: mutui per 32 milioni e richieste quasi quintuplicate.
L’Esecutivo ha impegnato 32 milioni di euro per i mutui prima casa, ricavati dai fondi di rotazione, «che portano a 92 milioni i fondi che da dicembre 2017 sostengono le famiglie nell’acquisto della prima casa» – ha spiegato soddisfatto l’assessore all’Edilizia Residenziale Pubblica Stefano Borrello -.
Da fine dicembre a fine 2018 sono 950 le domande presentate.
«Di queste, con questi 92 milioni totali, ne copriamo 750 – ha spiegato l’assessore all’Edilizia Residenziale Pubblica Stefano Borrello -.
Nel 2019, a oggi, sono già 200-220 le domande presentate.
«Bisognerà sicuramente aspettare qualche mese in più per ottenere il mutuo – ha commentato l’assessore Borrello, ma siamo passati da circa 200 a 950 richieste, quindi è normale avere bisogno di qualche in mese in più per alimentare i fondi di rotazione.
Credo però che per un mutuo di trent’anni che garantisce il ‘diritto’ per l’acquisto una tantum di un bene prezioso come la casa, si possa anche aspettare qualche mese in più».
Le proteste per il caro-affitto al quartiere Cogne
L’assessore all’Edilizia Residenziale Pubblica Stefano Borrello ha parlato anche della raccolta firme in corso al quartiere Cogne per il rincaro dei canoni di affitto.
Sono circa 300 le firme raccolte dall’Associazione Quartiere Cogne onlus, guidata da Rosalia Ventrini.
«La richiesta dei residenti è legittima e io rispetto la loro protesta – ha commentato l’assessore Borrello -.
Abbiamo chiesto all’Arer un monitoraggio degli affitti e, siccome la situazione è complessa, ci è stato chiesto del tempo in più per procedere.
Fino a qualche anno fa, il canone di affitto era calcolato esclusivamente sulla dichiarazione dei redditi.
I ‘nuovi’ affitti
Da luglio 2018, gli affitti sono calcolati tenendo conto dell’Isee, l’indicatore delle situazione economica equivalente.
L’assessore ha annunciato «di aver richiesto un incontro con il difensore civico».
Lo stesso avevano fatto i cittadini, attraverso l’Associazione di quartiere.
La situazione è però piuttosto chiara e da un primo monitoraggio su un campione di circa 700 nuclei, per la metà il canone di affitto è diminuito; per l’altra metà è aumentato, in alcuni casi anche in modo importante.
Il caso limite è di un affitto passato da 28 euro mensili a 600 euro mensili.
«Non parlo di furbetti – ha spiegato l’assessore Borrello – nel caso in cui il nucleo non presenta i necessari documenti, l’adeguamento è del 300%.
Vi sono casi di Isee notevoli, 30-40-50 mila euro con affitti che, una volta adeguati, hanno raggiunto i 600 euro.
Chi non vuole presentare i documenti e non accetta l’adeguamento, con questi Isee può sicuramente rivolgersi al mercato privato, liberando l’alloggio che serve a chi ne ha davvero bisogno».
Secondo quanto riferito dall’assessore Borrello, negli ultimi 15 anni le morosità hanno raggiunto un ‘bottino’ di due milioni di euro; «l’Arer ha predisposto piani di rientro attraverso i quali riesce a recuperare circa 200 mila euro l’anno. Naturalmente la quota di rimborso per rientrare della morosità è adeguata alla capacità economica della famiglia dedotta dall’indicatore Isee».
Nella foto in alto, l’assessore all’Edilizia Residenziale Pubblica Stefano Borrello e la collega all’Istruzione Chantal Certan.
(cinzia timpano)