Rifiuti: discariche inerti, verso la revisione delle autorizzazioni
La revoca delle autorizzazioni è la richiesta delle opposizioni; per la maggioranza ci vogliono normative nuove, ponderate e responsabili
Discariche di inerti: passa con 18 voti la risoluzione presentata dalla maggioranza che prevede un giro di vite per i conferimenti. Questa impegna la Giunta regionale a procedere all’esame a termini di legge della revoca delle autorizzazioni in corso; ad approvare le opportune modifiche legislative al fine di poter porre vincoli all’accettazione di rifiuti speciali provenienti da altre regioni; ad approvare una norma regionale di revisione in aumento del tributo speciale per lo smaltimento in discarica dei rifiuti speciali non pericolosi provenienti da fuori valle; a dare avvio alla revisione del Piano regionale gestione dei rifiuti; a rafforzare il ruolo tecnico scientifico di Arpa Valle d’Aosta, in materia di rifiuti. «Noi a testa alta andremo a modificare le normative e le leggi. Non prometteremo mai cose irrealizzabili» ha detto l’assessore all’Ambiente Albert Chatrian.
In aula
«La terza commissione non fa appostamenti ma organizza e modera gli incontri; ho cercato di essere il più trasparente possibile come presidente. La maggioranza non ha mai minimizzato né trascurato quanto stava accadendo a Pompiod. La Finanza ha acquisito tutta la documentazione prodotta in Commissione». Lo ha sottolineato in aula consiliare Alessandro Nogara, presidente della terza commissione consiliare Assetto del territorio. L’argomento è la relazione sugli esiti degli approfondimenti sulla discarica di inerti di Pompiod all’indomani dei sigilli posti dalle fiamme gialle. Sono circa 1.150 le tonnellate di rifiuti di categorie non ammesse – secondo gli inquirenti – ma depositate a partire dal giugno 2018 (data della riapertura) ad oggi nella discarica. Anticipa che l’azione politica va verso le autorizzazioni solo per inerti da edilizia e solo valdostani.
Il dibattito
Tuona Luciano Mossa (M5S). «Con il sequestro della discarica tutti i dati positivi, sciorinati in Commissione, sono crollati come un castello di carte. Chi tra gli auditi non ce l’ha raccontata giusta. Chatrian ora ci racconti tutta la verità. Che camion attraversassero l’intera Italia per conferire calcinacci in Valle d’Aosta puzzava. Visto che ci avete avvelenato diteci almeno con cosa».
Per Giovanni Barocco (Uv). «La salute è bene di tutti. Sarà la magistratura a dirci chi effettivamente ci ha preso in giro. Nei progetti autorizzativi c’è una falla. Le amministrazioni comunali spesso vengono coinvolte solo a babbo morto».
L’assessore ai Trasporti Luigi Bertschy mette in chiaro. «Abbiamo evitato di fare passerella. Ecco perché non abbiamo preso parte agli incontri sulle discariche. Abbiamo ricevuto il Comitato, stiamo cercando di fare tutto il possibile per creare un’azione politica incisiva. Questa maggioranza è contro una gestione dei rifiuti che non sia al servizio della popolazione valdostana».
«Adu VdA ha votato contro la relazione finale perché non rende giustizia né al lavoro svolto in Commissione e perché non rende giustizia al Comitato di Pompiod che ha portato avanti il tema con coraggio. Manca una perizia geologica; non abbiamo dati sul progresso; non si è potuto procedere ai carotaggi; le centraline mobili non hanno registrato i picchi di emissioni. Speriamo che la chiusura di Pompiod sia definitiva e si possa procedere a una bonifica». Così in aula Daria Pulz.
Ancora
Roberto Cognetta. «La Regione nel 2016 concesse un volume in un decennio di 550 mila cubi. Allargò a 2 milioni di metri cubi per Chalamy».
Ricorda Stefano Aggravi (Lega) l’esposto presentato con il collega Cognetta di Mouv’ al comando del Corpo forestale della Valle d’Aosta nell’ottobre scorso.
Chiara Minelli (Rc). «E’ da circa un anno che il Consiglio si occupa della discarica di Pompiod: è una storia lunga che continua. Non possiamo, oggi, aspettare che si concludano le indagini. Dobbiamo assumerci la responsabilità di prendere decisioni. Non sono gli inerti a creare preoccupazione ma i cosiddetti non pericolosi e identificati, autorizzati nel 2018. Vogliamo che i camion che ieri sversavano a Pompiod non lo faranno tra poco a Issogne. Bisogna rimuovere gli ostacoli normativi per quanto possibile».
Confuta i dati per Chalamy Luca Bianchi (Uv) «sono stati 270 mila i metri cubi autorizzati per il primo lotto e non due milioni».
Puntualizza Albert Chatrian per fare chiarezza. «Le due autorizzazioni per Aymavilles e Issogne sono antecedenti al Piano rifiuti approvato nel dicembre 2015».
Scandisce Emily Rini (Fv). «Abbiamo il dovere di chiedere che si faccia chiarezza. Dobbiamo, però, essere seri. Non è facendo allarmismo sociale che ci renderemo credibili. Fv è contrario al proliferare di discariche che accolgano rifiuti in arrivo da fuori Valle. L’aumento dell’ecotassa potrebbe essere un primo, importante, passo».
Pierluigi Marquis (Sa). «A mio avviso è sbagliato minimizzare ma è altrettanto poco responsabile creare allarmismo. Io credo che la popolazione chieda alla politica di prendere in carico il loro problema in maniera responsabile. L’unica cosa certa è che la discarica di Pompiod è chiusa ma non conosciamo ancora la natura dei reati; non possiamo essere giustizialisti. Bisogna circoscrivere l’utilizzo delle discariche».
(danila chenal)