Riforma elettorale: il girotondo politico sbarca nella I Commissione del Consiglio Valle
Fabio Protasoni: «Non ci impicchiamo con le scadenze. Non si fa niente a novembre? Qualcosa si farà. Vedrà giovedì o venerdì».
Riunione di maggioranza lampo questa sera al primo piano di Palazzo regionale. Non solo gli eletti (tra cui qualche assessore), ma anche esponenti dei movimenti (membri delle commissioni politiche) e i famosi “tutor” degli assessori regionali.
L’esito non è una sorpresa, ma piuttosto un “girotondo” politico. «Si è deciso che la sottocommissione depositerà il testo (della proposta di riforma elettorale ndr) che ha elaborato» alla I Commissione del Consiglio Valle. Lo ha detto il presidente dell’Uv Erik Lavevaz.
Il testo (o meglio la bozza), comunque, continua a non convincere il Leone rampante, e nemmeno Stella Alpina sorride alla proposta. «Il testo in questo momento per noi non è votabile e così rimane», dice Lavevaz. Ma cosa voteranno i due consiglieri dell’Uv che fanno parte della I Commissione? «Ora non è condivisibile il testo – risponde Lavevaz -. Poi sui tecnicismi della votazione decideranno i consiglieri».
Parole in linea con quelle del presidente di Stella Alpina Maurizio Martin, che afferma: «Così com’è, il testo non è votabile. Si apre solo il dibattito in Commissione».
«Entro novembre non si fa niente». In estrema sintesi, questa la posizione di Uv e Sa. Aggiunge Lavevaz: «Oggi si è solo deciso che i consiglieri della sottocommissione, anche per dare dignità al lavoro che hanno fatto, depositano in Commissione il testo per aprire il dibattito, su quel testo o su testi alternativi. Inizia l’iter», continua il presidente di Uv.
Eppure, il cronoprogramma sottoscritto dalla maggioranza guidata da Antonio Fosson con Rete civica parla chiaro: entro novembre deve essere approvata dalla I Commissione la riforma elettorale (o istituzionale che dir si voglia). Salvo colpi di scena, così non sarà.
All’uscita da Palazzo, Fabio Protasoni (uno dei portavoce di Rete civica) commenta: «Non ci impicchiamo con le date. Non si fa niente a novembre? Qualcosa si farà. Vedrà giovedì o venerdì». Non spiega però se l’ultimatum di Rete Civica sia cambiato.
«La scadenza (quella prevista dal cronoprogramma ndr) noi non l’abbiamo mai approvata. Cerchiamo di fare un ragionamento serio sui percorsi che vanno fatti, cercando di trovare una condivisione quanto più ampia possibile per una riforma istituzionale importante», conclude Lavevaz.
All’ingresso, qualche minuto prima dell’inizio dei “lavori”, il deus ex machina delle manovre arancioni a Palazzo Elio Riccarand aveva tagliato corto: «È per decidere maggioranza e Rete civica su come andare avanti sulla riforma istituzionale».
Fin qui, insomma, “abbiamo scherzato”.
In base a quanto si è appreso, i consiglieri Flavio Peinetti (Uv), Patrizia Morelli (Av), Alberto Bertin (Rc) e Luigi Vesan (M5S) presenteranno al Protocollo la bozza di riforma istituzionale; l’ufficio invierà le carte alla I Commissione consiliare Istituzioni e Autonomia. I commissari avranno poi 60 giorni per analizzare il testo, organizzare audizioni (se necessarie) e infine votare il testo definitivo.
In foto: Giovanni Barocco, Giulio Grosjacques e Aurelio Marguerettaz. Nella foto all’interno del testo, invece, Marco Viérin, Flavio Serra, Maurizio Martin e, alle loro spalle, Albert Chatrian.
(f.d. e d.c.)