Corruzione elettorale, la DDA indaga sulle Regionali del 2018
Sotto la lente dei Carabinieri di Aosta, alcuni candidati e i rapporti con i presunti membri del Locale.
‘ndrangheta: la DDA indaga sulle regionali del 2018. L’ipotesi è di corruzione elettorale.
Un’indagine pesantissima che, potenzialmente, potrebbe far crollare il palazzo della politica e del potere di Piazza Deffeyes. Il nome scelto dagli inquirenti sarebbe “egomnia”.
Il pm della DDA di Torino Valerio Longi (che conduce l’inchiesta Geenna con il collega Stefano Castellani) nei giorni scorsi ha depositato nuovi atti nell’ambito del processo – al momento all’udienza preliminare – relativo all’inchiesta su presunte infiltrazioni di ‘ndrangheta in Valle d’Aosta.
Si tratta di 800 pagine, in cui sarebbe contenuta anche l’annotazione dei Carabinieri valdostani del Nucleo investigativo che, da aprile 2018 alla fine di maggio 2018, hanno acceso i fari sulle elezioni regionali. Fonti investigative affermano che non vi sarebbero denunce in stato di libertà. Le posizioni di alcuni soggetti, il cui nome è presente nell’annotazione, sono attualmente al vaglio dei magistrati.
In base a quanto si è appreso, i militari avrebbero tenuto sotto controllo alcuni candidati e i contatti che questi avevano con esponenti della comunità calabrese che vive in Valle d’Aosta; in particolare, con alcuni degli imputati coinvolti nell’inchiesta Geenna.
E l’interessamento alla competizione elettorale del 20 maggio 2018 da parte di alcuni presunti membri del Locale ‘ndranghetista era stato documentato dagli investigatori già nell’ambito di Geenna, come si evince da alcune intercettazioni riportate dal gip nell’ordinanza che a gennaio aveva portato all’arresto di 17 persone.
(f.d.)