Lega, Salvini: «nel 2020 libere elezioni per la Valle d’Aosta e l’Italia»
Lo ha detto il leader del Carroccio davanti ai trecento sostenitori che gremivano la sala dell'Hostellerie du Cheval Blanc
Al grido di elezioni, elezioni dei trecento sostenitori che stamattina gremivano la sala dell’Hostellerie du Cheval Blanc ad Aosta il leader della Lega Matteo Salvini ha scandito: «nel 2020 libereremo la Valle d’Aosta e l’Italia». Salito nel capoluogo venerdì 20 dicembre in seguito alle vicende giudiziarie legate all’inchiesta Egomnia, ha esordito con un augurio.
«Sotto l’albero chiediamo solo un regalo a Gesù bambino: libere elezioni il prima possibile. La Valle d’Aosta non merita di finire sui media di tutta Italia per retate, arresti, infiltrazioni, ‘ndrangheta, compravendita di assessori, consiglieri e sindaci. Il 2020 sarà l’anno della liberazione di questa terra (Matteo, Matteo riecheggia alto il suo nome in sala) con la Lega finalmente al governo con un presidente che si chiama Nicoletta (Spelgatti). Nel 2020 la parola tornerà al popolo e il popolo sceglierà l’onestà».
Orgoglioso dei no
Ha aggiunto: «Sono orgoglioso dei tanti no, perché alle volte è difficile dire no, ma è più sano dire no per avere la coscienza pulita e non perdere la dignità e la lealtà. Ringrazio chi ha detto no a incarichi e poltrone perché noi con certa gente non vogliamo avere nulla a che fare. Noi vogliamo andare in giro per la Valle a testa alta. I fatti hanno dimostrato che avevamo ragione. Leggo che questi stanno aggrappati alla poltrona: cambiano partiti, nomi e alleanze ma non cambia la voglia di poltrone».
Ha messo in chiaro: «fate attenzione a quei fenomeni che approfittano di questo periodo triste per mettere in discussione il concetto di autonomia. L’autonomia non si tocca. L’autonomia fa rima con merito, capacità, responsabilità». «Il problema sono coloro che hanno usato l’autonomia per farsi i porci comodi loro; coloro che hanno aggiunto il nome autonomista al loro partito e poi faceva accordi con l”ndrangheta».
Gregoretti, surreale
Accennando alle vicende che lo vedono indagato per la vicenda della nave Gregoretti, ha detto: «O mi arrestano o vado a vanti a fare quello che ho fatto finora, non mi mettono paura». «Viviamo un momento surreale in cui ci sono arresti in Valle d’Aosta, in Calabria e in Piemonte, ma c’è qualcuno che vuole arrestare a Milano, non per corruzione ma per sequestro di persona, poiché ho bloccato lo sbarco di 140 persone. Lo rifarei finché campo (s’alza l’urlo bravo, siamo con te!) Quando ci sarà il processo sarà una festa della libertà. Mi fanno pena Conte e Di Maio, che svendono la propria dignità per un processo a Salvini. Io non direi mai a nessuno che è un delinquente e merita di essere processato, né a Conte né a Di Maio né a Grillo. Gli italiani daranno il loro giudizio in cabina elettorale».
Parla poi della riforma della giustizia: «è irrinunciabile, ma non alla Bonafede. Con la sospensione delle prescrizione sessanta milioni di italiani sotto potenziale processo a vita. E’ una barbarie. Ci vogliono tempi certi per i processi, la separazione delle carriere perché uno deve indagare e uno deve giudicare. Non è possibile tutta questa marmellata di oggi».
(danila chenal)