Uv, Giovanni Barocco si autosospende: le motivazioni
Il consigliere regionale ha annunciato che integrerà il Gruppo misto
Giovanni Barocco si autosospende dall’Union valdôtaine, annuncia che non rinnoverà la tessera per il 2020 e che integrerà, in Consiglio Valle, le fila del Gruppo misto. A ruota dovrebbe seguire Flavio Peinetti. Per entrambi il Comité fédéral aveva chiesto, venerdì 27 dicembre, l’espulsione che il Conseil fédéral sarebbe stato chiamato a ratificare.
Barocco e Peinetti in aula si sono sfilati dalla linea del Mouvement (voto del Defr, dimissioni e voto), facendo venire meno i numeri per l’approvazione del bilancio di previsione e dando di fatto il via libera all’esercizio provvisorio. In una lettera inoltrata nelle serata di domenica al presidente della sezione unionista di Quart, Cesarino Collé, Barocco ha comunicato la sua decisione irrevocabile.
La lettera
Cher Cesarino, par cette lettre je t’informe de ma décision de me auto-suspendre de l’Union Vadôtaine, mouvement auquel j’appartiens depuis toujours, je te préviens aussi que je ne demanderai pas le renouvellement de ma carte d’adhésion pour l’année 2020.
Je remercie l’Union Valdôtaine de Quart, pour les opportunités quelle m’a offertes dans ces longues années d’adhésion, de travailler, pour Quart et de contribuer en toute petite mesure à l’épanouissement du Peuple Valdôtain, de sa souveraineté et de son autonomie.
Je te prie, Cesarino, de prévenir de cette décision le Comité Fédéral de l’Union Valdôtaine, mouvement auquel, j’avais l’honneur d’ appartenir.
Une forte poignée de main à Toi ainsi qu’à tous les adhérents à la Section de Quart.
Le motivazioni di Barocco
Per Barocco «i fatti parlano da soli:
- I Comuni chiedono maggiori risorse per la loro sopravvivenza amministrativa, maggiori fondi per la sicurezza del territorio (vedi Villeneuve) e per la manutenzione antisismica delle scuole.
- I sindacati hanno segnalato l’insufficienza delle risorse per gli aumenti contrattuali e per contrastare l’esclusione sociale oltre che per l’abolizione dei tickets sanitari.
- Gli imprenditori desiderano più fondi per l’edilizia (mutui prima casa) e maggiori finanziamenti per lo sviluppo delle imprese.
- Gli agricoltori i nostri campagnards hanno chiesto aiuti certi e sopratutto provvedimenti per garantire un prezzo equo del latte.
- Il bilancio regionale, nella sua proposta attuale, soddisfa queste esigenze?Riserva i giusti investimenti all’innovazione e alla semplificazione? E’ coerente con la rilettura, più che doverosa, che i fatti recentemente accaduti impongono?
- Dal mio ingresso in Consiglio regionale chiedo che venga data maggior attenzione agli asili nido con agevolazioni rilevanti per tutte le famiglie che ne hanno necessità, più disponibilità di risorse ai mutui prima casa e una velocizzazione delle procedure unita alle giuste risorse economiche, necessarie per il completamento del Campus Universitario della Valle d’Aosta, più risorse per le nostre produzioni agricole.Punti che non ho trovato sviluppati in modo soddisfacente nel bilancio e che sono per me di grande importanza per lo sviluppo della Valle e per la qualità della vita dei valdostani. Gli ultimi quindici giorni hanno modificato il mondo politico regionale. Se così è, la Valle d’Aosta, tramite il suo governo, ha bisogno di un momento di riflessione che deve toccare anche il bilancio regionale. Il mio voto in aula è l’espressione di questo pensiero. Non si può far finta che nulla sia accaduto, non sarebbe giusto e se a tutto ciò si aggiunge il fatto che sono entrati in Consiglio, nel giro di poche ore, quattro nuovi colleghi, credo che avere qualche settimana di dialogo tra le forze politiche sia necessario per rispondere opportunamente a una situazione complessa. L’esercizio provvisorio è previsto proprio perché l’amministrazione possa continuare a operare, seppur con alcune limitazioni di spesa. Evocare il tracollo economico della Regione è pretestuoso e fuorviante, ma capisco che ci sia chi ha interesse a dare voce a quest’idea, in barba ai valdostani che però, sono molto più attenti di quanto queste persone immaginano: non si fanno imbonire dal primo che urla più forte. Ho sempre dato il mio contributo leale al Mouvement, ma se la strada che questo vuole prendere è quella di limitare e orientare, in modo autoritario e non autorevole, il pensiero dei consiglieri, soprattutto in una fase così delicata, ecco allora io non ci sto. Il dialogo viene prima di tutto. E le elezioni anticipate? Per me non sono un problema: sono entrato tra gli ultimi in Consiglio, figuriamoci. Anche qui però non si deve giocare con i soldi della comunità: il voto serve solo se genera la possibilità, per chi vince la competizione elettorale, di governare stabilmente. Con questa legge, il rischio reale sarebbe quello di buttar via migliaia di euro senza un risultato positivo per la stabilità della Valle e di soldi buttati via, credo, che ne abbiamo già visti troppi».
- (re.newsvda.it)