Anonymous for the Voiceless: il movimento attivista vegano in piazza ad Aosta
È successo sabato 18 gennaio con il celebre cube of truth
Il movimento attivista vegano Anonymous for the Voiceless è sceso in piazza ad Aosta sabato 18 gennaio. In piazza Chanoux, infatti, è stato organizzato il cube of truth, il cubo della verità.
I militanti, coperti in volto dalla celebre maschera di Guy Fawkes, hanno formato un cubo umano. Ogni ragazzo reggeva uno schermo su cui sono state riprodotte immagini di allevamenti intensivi di molte specie animali.
«Veri e propri atti di barbarie contro gli animali». A definirli così è Christine Siani, la coordinatrice valdostana di Anonymous for the Voiceless.
Christine Siani: «Sensibilizzare l’opinione pubblica»
Ma cos’è Anonymous for the Voiceless? Lo spiega la stessa Siani. «Siamo un movimento antispecista, abolista internazionale, contro la superiorità di specie e lo sfruttamento di qualsiasi animale. Siamo anche contrari a ogni tipo di violenza. Inoltre, siamo convinti che un mondo più giusto ed equilibrato sia possibile partendo da piccoli passi».
«Il nostro intento è sensibilizzare l’opinione pubblica che questo sistema alimentare non è l’unico possibile per l’uomo – aggiunge -. Vogliamo anche sottolineare che la nostra attenzione è stata rivolta ai giovanissimi, stando comunque attenti a non fargli vedere immagini raccapriccianti senza la presenza dei genitori».
Siani, poi, conclude. «Come movimento offriamo la consulenza alimentare gratuita a tutti coloro che desiderano cambiare il loro regime alimentare in totale libertà».
La dimostrazione di sabato 18 gennaio
Nel pomeriggio di sabatodiversi aostani si sono fermati a guardare i video e a parlare con gli attivisti.
Il giovane Pietro Cardellina dice: «Ho provato grande tristezza e paura per le condizioni degli animali negli allevamenti».
«Mi ha colpito molto vedere come muoiono. Non abbiamo la percezione di tutto questo male quando li vediamo confezionati nei supermercati» gli ha fatto eco Sofia Secco.
Shatku Xhodi ed Elisa Borgese provano «profonda tristezza per le condizioni degli animali in questi allevamenti e per la nostra indifferenza».
(emiliano pala)