Manovra di Bilancio, arrivano le prime omologhe sui giochi col payout al 65%
Intanto Germanà (FI) propone l’utilizzo di una carta prepagata
Stando alle ultime che trapelano da ambienti vicini all’Agenzia delle Dogane, entro questa settimana l’Agenzia comunicherà le prime omologhe dei giochi con percentuale di vincita al 65%, secondo le ultime volontà della Manovra di Bilancio 2020 che non solo ha ridotto la percentuale di vincita, per un valore pari a tre punti, riducendo il payout dal 68% di partenza, ma anche predisposto un aumento, in partenza a febbraio 2020, sul Prelievo Erariale Unico sugli apparecchi da intrattenimento a vincita in denaro. Dopo l’entrata in vigore delle ultime normative le richieste di verifica di conformità presentate sono schizzate ed aumentate. A breve è attesa una commercializzazione per i nuovi titoli.
Procedura di verifica
Come sta procedendo, invece, la procedura di verifica? Secondo le ultime indiscrezioni, il rilascio delle omologhe, predisposto dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, riguarda ad oggi poco meno di cinquanta giochi. La loro stessa disponibilità permetterà una riduzione dell’impatto della nuova tassazione partita dal primo gennaio, secondo cui il PREU è fissato al 23,85% delle giocate: a questo, poi, va sommato un ulteriore 0,8% di canone di concessione. La tassazione, su giochi e payout, va comunque vista in previsione e prospetticamente l’aumento per il prossimo biennio è considerevole, aumento che non riguarderà le slot machine online del circuito AAMS. Intanto proposte al settore non mancano di certo. Una delle voci che si sono fatte avanti nelle ultime ore è quella di Nino Germanà, onorevole appartenente a Forza Italia: una proposta logica, la sua, volta sempre alla regolamentazione del settore.
Rafforzo dei controlli e la proposta di Germanà
Rafforzo del controllo sui giochi e certezza del prelievo garantito tramite la digitalizzazione dei pagamenti nel gioco pubblico, una pratica già ampiamente diffusa sulle piattaforme di casinò online regolamentate da AAMS. Il tutto con una carta prepagata emessa dai concessionari.
Una proposta nuova ed originale, sicuramente non da scartare in toto, che garantirebbe allo Stato un ancor maggiore controllo. Il tutto presentato in un emendamento, il cosiddetto Decreto Milleproroghe, in cui Germanà ha presentato la misura di innovazione tecnologica al fine di migliorare il controllo sui giochi e la certezza sul prelievo: riducendo il denaro contante e rafforzando la carta prepagata, emessa dai concessionari iscritti al registro unico. Secondo quanto si apprende dall’emendamento, la carta verrebbe utilizzata solo ed esclusivamente per l’acquisto di servizi di gioco commercializzati e quindi in tutti quei luoghi di vendita autorizzati. Emerge qui, con tutta chiarezza, anche l’ausilio che un simile mezzo darebbe in materia di contrasto al gioco illegale. Il tutto nei luoghi sotto autorizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Si tratterebbe, per il giocatore, di acquistare la carta presso i luoghi di vendita del concessionario, con un importo non superiore ai 250 euro. La stessa carta dovrebbe essere dotata di funzioni di memorizzazione delle giocate registrate, avendo così anche gli effetti giuridici consequenziali alla ricevuta di partecipazione e di ricarica per importi corrispondenti alle vincite conseguite. Il tutto rispettando, ovviamente, l’applicabilità delle norme sul riciclaggio, con cui si deve fare i conti al momento di ogni prelievo.