Infiltrazioni mafiose, l’ex pm Mario Vaudano: «Le autorità negavano la realtà»
Parla il magistrato in servizio ad Aosta dal 1989 al 1994, che indagò su appalti e voto di scambio
Mario Vaudano: «Le autorità negavano la realtà». In un’intervista a Gazzetta Matin in edicola da lunedì 10 febbraio l’ex magistrato ha trattato il tema delle infiltrazioni mafiose in Valle d’Aosta. Dal 1989 al 1994, Vaudano ha rivestito il ruolo di procuratore della Pretura di Aosta; indagò su appalti e voto di scambio.
Mario Vaudano: «Difetto di sensibilità»
Già nel 1993 Vaudano parlava di infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta, tuttavia non fu ascoltato. Negli anni si sono susseguite varie inchieste, ma per arrivare a un vero e proprio terremoto si è dovuto aspettare il gennaio 2019, con l’operazione Geenna.
Ma perché sono serviti così tanti anni? Il magistrato ha risposto: «C’è stato un difetto di sensibilità e una mancanza di approfondimento delle fonti informative da parte delle forze di polizia. Credo anche che la volontà di negare la realtà da parte delle autorità locali abbia avuto una forte influenza».
Sul tema della sottovalutazione del fenomeno mafioso in Valle, il magistrato ha poi aggiunto: «La sottovalutazione mi pare sia stata evidente e temo che sia ancora diffusa in una parte significativa della società civile e delle istituzioni pubbliche, politiche e non solo. Questo produceva e produce un atteggiamento di mancanza di iniziativa e collaborazione pubblica e privata nel far emergere le piccole e grandi illegalità. Quando io arrivai in Valle d’Aosta trovai una situazione di illegalità diffusa nelle grandi, ma anche nelle piccole cose. L’esempio più semplice è quello dell’utilizzo fraudolento dei buoni benzina, le false pensioni di invalidità, le false stalle costruite con contributi comunitari. Ma non solo».
Su Gazzetta Matin in edicola da lunedì 10 febbraio e in replica digitale al prezzo di 1,20 euro l’intervista completa a Mario Vaudano.
(fe.do.)