“Via la mafia dalla Valle”: in 200 sfilano ad Aosta con Libera e il suo fondatore don Luigi Ciotti
Corteo della legalità per le vie del centro storico della città
Marcia della legalità ad Aosta. Circa 200 persone hanno partecipato oggi pomeriggio, lunedì 17 febbraio, alla manifestazione “100 passi di speranza“, organizzata dall’associazione Libera Valle d’Aosta. Presente il fondatore dell’Associazione, don Luigi Ciotti.
Il corteo ha sfilato questo pomeriggio per le vie del centro storico al grido: «Via la mafia dalla Valle d’Aosta, la mafia uccide il silenzio pure».
L’evento aostano è stato l’antipasto dell’appuntamento nazionale in programma il 21 marzo a Palermo. Sarà l’occasione per celebrare i 25 anni della fondazione di Libera.
La speranza
Ed è proprio il concetto di speranza che è tornato più volte a scuotere gli animi all’interno del discorso del fondatore don Luigi Ciotti in piazza Chanoux. «Ci vuole un impegno da parte di tutti per sconfiggere la cultura mafiosa presente in ogni regione d’Italia – ha detto il fondatore di Libera -. Sono la corruzione e le mafie a erodere come parassiti il tessuto sociale, trovando complici in coloro che si cullano nell’indifferenza, delegando la lotta agli altri, come tristemente accade anche in Valle d’Aosta».
Per don Ciotti «anche nei momenti più difficili non dobbiamo mai credere che il pessimismo non mortifichi la speranza, perché bisogna sempre ricordare che la speranza è di tutti oppure non è speranza».
Durante la mattinata don Ciotti ha incontrato alcuni cittadini che hanno voluto portare alla sua attenzione situazioni di disagio concrete. «Quando mi hanno chiesto come si può affrontare un atteggiamento mafioso palesato, sono voluto tornare sul concetto di coraggio e umiltà, che non richiedono eroismi ma generosità e responsabilità da parte di tutti, ricordando che sconfiggere la mafia è difficile ma non impossibile», ha raccontata don Ciotti.
Libera e i giovani
Donatella Corti, coordinatrice valdostana di Libera tende la mano ai più giovani. «Per sconfiggere la mafia credo che servano informazione e cultura, perché importante è anche riconoscere i segnali, pensando per esempio che alla nostra latitudine gli atteggiamenti mafiosi si confondono e si mescolano spesso senza lasciare tracce apparenti».
Testimonianze
Molti giovani attivisti della Associazione fondata da don Ciotti, come Margherita Trevisan, interprete-traduttrice di lingua spagnola. «Sono iscritta da pochi giorni a Libera Valle d’Aosta e ritengo che i tempi siano maturi per uscire dall’ombra e metterci la faccia, oltretutto, a fronte dei recenti sviluppi nella politica valdostana», racconta Margherita.
Per Andrea Polesel è «fondamentale essere in tanti oggi per dimostrare che la Valle d’Aosta non ha nessuna intenzione di piegarsi al giogo mafioso e politico-mafioso che dopo oltre quarant’anni è affiorato in tutto il suo orrore alla luce del sole. Quest’anno come Libera VdA porteremo in scena ad Aosta una pièce teatrale, ispirata al lavoro di William Shakespeare “Tempesta”, adattandola alla storia di Giovanni Selis, magistrato aostano ucciso nel 1982».
Per Ludivico Vaghi, studente attivista appassionato di mecatronica e robotica «quest’anno anche noi di Aosta saremo presenti a Palermoin commemorazione di tutte le vittime delle mafie».
Nota stonata: i soliti idioti
Durante il corteo, passato per via Losanna, alcuni adolescenti, dal dehors di un bar hanno gridato «Viva la mafia». Immediato l’intervento degli agenti in borghese, i quali hanno raccolto le generalità dei “soliti idioti”.
In foto: il corteo e don Luigi Ciotti con Donatella Corti.
(emiliano pala)