Finaosta, Adu VdA: «Fare chiarezza sulla nomina di Paolo Giachino»
«La campagna elettorale è partita molto prima dello scioglimento del Consiglio, e noi di Adu VdA abbiamo detto basta ai vecchi sistemi, né con la Lega né con l’Uv»
«Apprendiamo esterrefatti della nomina di Paolo Giachino a direttore generale di Finaosta, al termine di una procedura di selezione su cui occorrerà fare totale chiarezza». È quanto scrive in una nota Adu VdA.
Che aggiunge: «Questa nomina innanzitutto interviene durante il periodo in cui il socio (la Regione) è in regime di ordinaria amministrazione, in attesa che le prossime elezioni regionali diano vita a un nuovo Consiglio e una nuova Giunta. Il Governo attuale, per una nomina di sua competenza, non avrebbe potuto procedere in questo periodo a un atto di simile importanza. La sua partecipata al 100% ha invece giudicato di poterlo tranquillamente fare, con un’improvvisa fretta di chiudere la partita, nonostante il C.d.A. fosse ridotto al numero minimo legale (tre), con uno dei membri peraltro collegato in videoconferenza, non si capisce se per motivi di salute (nel qual caso sarebbe interessante sapere se abbia preso conoscenza di tutta la documentazione e se le sue condizioni generali gli permettevano di esprimere un’opinione lucida e informata) oppure perché assente dalla Valle (idem come sopra)».
«Perché tutta questa fretta ora? – si chiede Adu VdA – Va innanzitutto ricordato che è di nomina leghista, più precisamente dell’allora assessore Aggravi».
Sempre nel comunicato si legge: «Il dottor Giachino è stato direttore commerciale e generale di C.V.A. all’epoca dei gloriosi acquisti di turbine cinesi, di cui si è persa traccia nel dibattito politico, nonché amministratore di C.V.A. Trading e di Water Gen Power (la società, nata alla fine del 2008 con un capitale sociale di 10.000 euro, che ha venduto le turbine indicate alla C.V.A. e che è purtroppo stata dichiarata fallita nell’agosto del 2019, nonostante un prodotto così interessante…), nel periodo in cui era incredibilmente partecipata dalla Regione attraverso C.V.A. (35%, pari a 700.00 euro «investiti»)».
Infine, Adu VdA spiega: «Questa curiosa nomina – su cui, siamo sicuri, sarà fatta piena chiarezza appena dopo le elezioni – non appare forse come il simbolo della nuova fase «irenica» delle relazioni tra Lega e UV? La campagna elettorale è partita molto prima dello scioglimento del Consiglio, e noi di Adu VdA abbiamo detto basta ai vecchi sistemi, né con la Lega né con l’Uv, perché facce diverse (e appunto spesso le stesse) del medesimo problema. E continuano a dimostrarcelo».
(re.newsvda.it)