Morto a seguito di una lite a Charvensod: il pm chiede l’archiviazione
Era stato aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale
Morto a seguito di una lite a Charvensod: il pm chiede l’archiviazione.
«Difficoltà di sussumere la condotta» dell’indagato «nel paradigma di un atto diretto a procurare percosse o lesioni», assenza di «un nesso causale in termini di elevata credibilità razionale tra la condotta» dell’indagato e la morte della vittima e, infine, la «sussistenza di presupposti per l’operatività della scriminante della difesa legittima».
Per questi motivi, il pm Francesco Pizzato ha chiesto al gip l’archiviazione del fascicolo per omicidio preterintenzionale a carico di Remo Quendoz, 47enne di Charvensod. L’uomo era stato indagato in relazioni alla morte di Rachid Oussalam, 50enne che aveva perso la vita il 23 settembre 2018 a seguito di una lite fuori da un bar-ristorante di Charvensod.
Le motivazioni del pm
Per il pm, le indagini non hanno consentito di appurare le precise modalità di genesi della caduta a terra di Oussalam; le testimonianze rese dai testimoni sarebbero infatti risultate in certi casi contraddittorie e, in altri, non conciliabili con gli accertamenti medico-legali condotti nel corso delle indagini.
A quanto emerso, dunque, la condotta di Quendoz si sarebbe concretizzata «con estrema verosomiglianza» in un’azione volta a tenere a distanza Oussalam; dunque, nessuna spinta e nessun pugno sarebbe stato sferrato da Quendoz.
Oltre all’assenza di un nesso causale «in termini di elevata credibilità razionale» tra la condotta di Quendoz e la morte di Oussalam, la Procura ritiene che in questo caso l’esercizio dell’azione penale non sarebbe possibile in quanto entrerebbe in campo la causa di giustificazione prevista dall’art. 52 del codice penale, cioè la “legittima difesa”; secondo la ricostruzione degli inquirenti, basata anche sugli esiti degli esami tecnici eseguiti dai medici legali, sarebbe stata proprio la vittima ad aggredire Quendoz.
(fe.do.)