Coronavirus, i casi positivi in Valle d’Aosta sono 18
Più di 200 persone si trovano in isolamento domiciliare precauzionale
Coronavirus, i casi positivi in Valle d’Aosta sono 18.
Salgono a 18 i casi positivi in Valle d’Aosta. L’ultimo aggiornamento è stato fornito dall’Unità di crisi alle 13 di mercoledì 11 marzo.
Tra i contagiati, due sono ricoverati all’ospedale di Aosta, mentre gli altri 16 sono in isolamento domiciliare.
In totale sono stati eseguiti 99 tamponi in Valle; 47 sono in attesa di esito da parte dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino. Il presidio ospedaliero valdostano è al lavoro per dotarsi delle strutture necessarie a eseguire le analisi sui tamponi; sul punto, Luca Montagnani (direttore del Dipartimento di emergenza, anestesia e rianimazione dell’Usl della Valle d’Aosta) ha spiegato: «È stato calcolato che per processare un campione servono 4 ore; è chiaro che più è alto il numero dei tamponi eseguiti e più i tempi si dilatano».
Sempre sul territorio regionale, sono invece 213 le persone in isolamento domiciliare precauzionale.
La situazione in Valle
Durante la conferenza stampa andata in scena a Palazzo regionale nella mattinata di mercoledì 11 marzo, il presidente della regione Renzo Testolin ha ribadito l’importanza di «rispettare quanto previsto dal Dpcm. Si può effettuare degli spostamenti solamente nei casi previsti», cioè – come precisato sul sito della presidenza del Consiglio – «si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali».
Testolin ha poi precisato: «Questa mattina il Cosp ha predisposto iniziative volte a far rispettare il Dpcm. Sono stati istituiti dei controllo a piè di valle per verificare gli spostamenti dalle località fuori dal territorio regionale. Comunque ribadisco che la situazione è sotto controllo, è monitorata e stiamo lavorando a iniziative per potenziare il nostro presidio ospedaliero». Sono previsti anche specifici controlli al Traforo del Monte Bianco e a quello del Gran San Bernardo.
Il presidente ha poi invitato la popolazione a «diminuire al massimo i contatti. Gli isolamenti preventivi sono necessari ma appesantiscono la macchina organizzativa».
(f.d.)