Emergenza Covid-19: Confcommercio e Adava deluse dalle misure regionali
Sospendono il giudizio Confindustria e Cna. Tutti restano in attesa della seconda tranche di aiuti quando sul tavolo ci saranno attorno a 140 milioni di euro
Misure regionali urgenti connesse all’emergenza da Covid-19: Confcommercio e Adava deluse. Sospendono il giudizio Confindustria e Cna. Tutti restano in attesa della seconda tranche di aiuti quando sul tavolo ci saranno attorno a 140 milioni di euro.
I commercianti i più penalizzati
Così il presidente dei commercianti della Valle d’Aosta Graziano Dominidiato. «Non ci sono aiuti tangibili per chi dall’oggi domani al domani ha dovuto tirare giù le saracinesche. A noi solo i finanziamenti agevolati che però dovremo restituire. Unici aiuti reali sono lo spostamento e il differimento di ciò che deve essere pagato». Cita Iva e tasse varie. «Le attività commerciali sono chiuse e i commercianti non hanno entrate ma devono fare fronte ai costi». Parlando della ripresa dice: «Avremo oneri per garantire la sicurezza dei dipendenti, per l’acquisto delle protezioni personali». Prosegue. «Anche a livello nazionale non si sa e non si vede ancora nulla. I nostri uffici sono oberati di lavoro per aiutare tutti coloro che non hanno dimestichezza con le modalità online.
Si affida Dominidiato alla seconda tranche, la manovra strutturale annunciata con 140 milioni sul tavolo. Anticipa: «Le categorie insieme faranno una proposta». Chiede siano prese decisioni per tengano conto di indennizzi per i due mesi di chiusura. «E’ un periodo lunghissimo che porterà molte attività a non riprendere se non sostenute». Ricorda che «negozi e piccoli esercizi sono il 50% del Pil della Valle d’Aosta. Era già dura prima, questa è la mazzata finale. I commercianti non hanno più risorse per fare fronte alle spese».
Confindustria, è un primo passo
Per Giancarlo Giachino, presidente di Confindustria, il pacchetto «è già un primo passo, piccolo ma fondamentale. Non sono una panacea ma è un buon inizio; andiamo incontro alle famiglie e alle piccole attività. Ai settori penseranno poi in un secondo tempo come ci hanno riferito in seconda commissione consiliare». Come Confindustria nazionale chiede la riapertura delle aziende. «Abbiamo bisogno di aprire le imprese, mettendole nella condizione di garantire la sicurezza dei lavoratori, velocizzando la burocrazia».
Fare di più per la ricettività
Mette le mani avanti il presidente dell’Adava Philippe Gérard. «Nulla contro gli aiuti alle famiglie. Si tratta dell’impostazione: dà molto poco alle imprese che stanno vivendo momenti difficilissimi». Non Nega «una sorta di delusione» ma sospende il giudizio e dice «restiamo in attesa della seconda tranche sulla quale abbiamo aspettative molto alte per il settore della ricettività con il suo importante indotto».
Importante la seconda tranche
E’ moderatamente positivo il parere di Roberto Sapia, vicepresidente di Cna. «Non è il pacchetto più organico che ci hanno annunciato. Abbiamo colto la buona volontà su misure tampone quali la ricerca della liquidità il più celere possibile con una garanzia dell’80% anche attraverso i Confidi; la misura per tutti coloro che devono pagare l’affitto è un indirizzo di buona volontà. Mi pare più complicata l’integrazione regionale sulla cassa in deroga. Ovviamente raccoglieremo delle suggestioni per quella manovra più strutturale, che è stata annunciata. Tutti devono poter fare fronte alle loro obbligazioni. Ci dovranno essere misure volte agli investimenti per far sì che le imprese lavorino».