Uv: il Comité propone un patto per la ripresa per superare la crisi
L'organo direttivo del Mouvement preme per un progressivo ritorno alla normalità
Il Comité fédéral, l’organo direttivo dell’Union valdôtaine, rilancia la costituzione del patto per la ripresa, un gruppo di lavoro per dare un supporto tecnico alla politica e per assicurare le risposte veloci e concrete di cui la Valle d’Aosta ha bisogno in questo momento.
Ritorno alla normalità
Il Comité sottolinea come occorra, pur senza abbassare in nessun modo la guardia e l’attenzione sulla situazione epidemiologica e garantendo tutte le misure sanitarie di profilassi, un progressivo ritorno alla normalità. In particolare è necessario permettere il riavvio delle piccole attività agricole negli orti e nelle vigne, anche a livello amatoriale, attività fondamentali per la gestione e la cura del territorio valdostano. Indispensabile, anche per avviare la ripresa economica della nostra Regione, permettere ai piccoli artigiani, soprattutto a chi lavora da solo, e ai piccoli cantieri fino a 4-5 persone, di poter riprendere la propria attività.
Sul piano dell’attività legislativa legata alle iniziative anticrisi, un importante passo sarà l’approvazione in Consiglio Valle della seconda misura anticrisi, che metterà in circolazione 25 milioni di euro per famiglie ed imprese valdostane. Questa misura, che segue la legge approvata di recente, non è certo sufficiente per coprire le innumerevoli necessità del tessuto economico generate dalla grave pandemia in atto, soprattutto in prospettiva futura. Non solo occorre lavorare da subito ad una misura più strutturale con i fondi che saranno messi a disposizione dall’avanzo di amministrazione 2019, ma occorre una revisione completa del bilancio di previsione 2020-2022 per riallocare le risorse in funzione della ripresa economica.
Questo perché, a causa della crisi, sono mutate radicalmente le esigenze e le priorità della Valle d’Aosta inoltre, in funzionedei vincoli imposti dall’ordinaria amministrazione che si protrarrà fino in autunno, non sarà possibile mettere in atto gli investimenti e le numerose iniziative preventivate nel documento programmatorio.