Taglio stipendi dei consiglieri regionali, Rete Civica puntualizza: con nostra proposta risparmio di un milione
La proposta non è stata approvata dal Consiglio regionale, che ha optato per la libertà di riduzione e donazione
Taglio degli stipendi dei consiglieri regionali, Rete Civica ribadisce: «con la nostra proposta risparmio di un milione di euro».
«Le scomposte prese di posizione di vari consiglieri regionali (Luciano Mossa – M5S -, ndr), volte a giustificare il loro voto negativo sull’emendamento di Rete Civica per risparmiare sugli emolumenti di consiglieri e assessori, meritano alcune precisazioni», scrive in una nota Rete Civica.
«Innanzitutto la ratio della nostra proposta era quella di dare un segnale di condivisione del massimo organo rappresentativo che di fronte alla crisi e alle crescenti sofferenze economiche e sociali dei valdostani sceglieva di darsi una dimensione di sobrietà e di partecipazione agli sforzi per fronteggiare l’emergenza economica e la necessità di investimenti per la ripartenza – si legge -. Non una misura di beneficenza o di solidarietà, che rimane un fatto lodevole ma individuale ma una scelta politica collettiva di autoriforma. Ragioni ampiamente esposte e chiare anche nel testo proposto e che non abbiamo mai inteso come immodificabile. Sul fatto poi che si trattasse di una iniziativa pre elettorale si finge di dimenticare che i consiglieri di Rete Civica hanno depositato fin dal luglio 2018, quindi all’inizio della legislatura, una Proposta di legge che prevedeva le medesime riduzioni. Proposta che purtroppo non è stata portata in votazione in Consiglio e di cui l’emendamento è una semplice emanazione e riproposizione, in un momento in cui si sperava che ci fosse maggiore sensibilità vista la drammatica situazione.
Rete Civica sottolinea che «alcuni affermano che non sarebbe chiara l’entità del risparmio che si sarebbe realizzato approvando l’emendamento, altri che il risparmio che ne deriverebbe sarebbe sensibilmente più basso (“cifra irrisoria”, è stato definito). Affermazioni sorprendenti perché i suddetti consiglieri hanno in mano l’emendamento in cui il risparmio è esattamente quantificato e scritto nero su bianco. Si tratta di una somma che deriva da tre voci: riduzione del 20% delle indennità di carica e della diaria, riduzione del 30% delle indennità di funzione, azzeramento del contributo mensile ai gruppi consiliari».
La proposta di Rete Civica
Rete Civica spiega che i risparmi che ne sarebbero derivati in un anno, ammontano a:
- Meno 20% Indennità carica € 435.540,00
- Meno 20% Diaria € 225.624,00
- Meno 30% Indennità funzione € 178.228,80
Totale € 839.392,80.
«Per quanto riguarda il contributo ai gruppi consiliari, il valore attuale mensile spettante per ogni consigliere eletto ammonta a € 444,20. Considerando dunque 35 consiglieri x 12 mesi il risparmio sarebbe stato di € 186.564,00. Totale in un anno € 1.025.956,80».
Rete Civica sottolinea come i conti «sono stati fatti dall’ufficio del Consiglio regionale che paga stipendi e contributi. L’emendamento è stato verificato dall’Assessorato alle Finanze che ha dato il parere positivo, senza il quale non avrebbe potuto essere messo in votazione».
I consiglieri hanno scelto per la libertà di devolvere
«L’articolo 13 della legge che, invece, è stato votato prevede la possibilità di devolvere parte degli emolumenti per un fondo di solidarietà specifico, e il dimezzamento del contributo ai gruppi consiliari – ricorda Rete Civica -. Una possibilità, del tutto facoltativa, che esisteva anche prima e che, come alcuni altri, i consiglieri di Rete Civica utilizzano fin dall’inizio della legislatura. Si tratta di una scelta. Quello che si proponeva di fare era cosa ben diversa. Una proposta moderata ed equilibrata, riduttiva rispetto alla proposta di legge di riduzione dei costi della Politica, depositata quasi due anni fa. Nulla a che vedere con il populismo e la campagna elettorale ma molto con il buon senso e l’attenzione alla cittadinanza in un momento così difficile».
(re.aostanews.it)