Emergenza coronavirus: Libera denuncia i rischi di infiltrazione mafiosa
Gli aiuti economici tardano ad arrivare e le mafie potrebbero approfittarne per fare leva su persone e imprese in difficoltà
Emergenza coronavirus. Libera denuncia i rischi di infiltrazione mafiosa. Donatella Corti, referente di Libera Valle d’Aosta, l’associazione nazionale contro le mafie presieduta da Don Ciotti, spiega i rischi di infiltrazione mafiosa in questo periodo di difficoltà socio-economica.
L’analisi
«Il momento è senz’altro difficile e dove gli aiuti economici da parte dello Stato Nazionale sembrano tardare ad arrivare, l’eventualità di una infiltrazione mafiosa si fa di giorno in giorno sempre più concreta. Se gli aiuti dalle istituzioni arriveranno con tempestività la ripresa sarà un po’ più agevole. Di fronte ad una questione di emergenza il cittadino deve potersi affidare allo Stato, una società che si dice democratica non può permettersi di lasciare indietro nessuno, sopratutto in un momento delicato di emergenza come questo. Se ciò non dovesse verificarsi alcuni potrebbero non riuscire a rialzarsi, se non dopo immani sacrifici. Per molte aziende esiste il rischio concreto di cadere nelle maglie del giogo mafioso, come ad esempio l’usura».
Le iniziative di Libera durante il lockdown
Sono due le iniziative dell’Associazione per la prossima settimana, in diretta sul canale YouTube di Libera Valle d’Aosta, alle 18, con lo scopo di raccontare quello che sta succedendo nella nostra realtà regionale, come il rischio reale di infiltrazione mafiosa nella ripartenza della Fase2.
«Saranno due gli ospiti della prossima settimana, giovedì 14 maggio avremo Fabio Giuliano di Libera Campania che ci racconterà cosa stanno cercando di fare in Campania per sopperire alle grandi difficoltà economiche, come il ritardo eccessivo della cassa integrazione; sostenendo anche le persone che lavoravano in nero e ora non riescono neanche a fare la spesa. Da quello che si vede in alcuni talk show televisivi sembra che sia la camorra a portare i pacchi di pasta, ma questa è una grave mistificazione dei fatti. Invece venerdì 15 maggio avremo ospite Enza Rando vicepresidente nazionale di Libera. Con lei cercheremo di ragionare su quale sia il rischio reale, sul fatto che la mafia può garantire la liquidità, presentandosi agli occhi di alcuni come “benefattore” ma che tale non è e mai lo sarà, cambiando all’istante nel ruolo dell’usuraio».
I settori a rischio
Fra i settori più a rischio, Corti cita il turismo. «Il settore turistico è uno di quelli più a rischio. La possibilità di intimidazione è quanto mai reale e, la prima cosa da fare, è sempre rivolgersi alle forze dell’ordine. Il numero di verde 800582727 di Linea Libera si occupa di stare vicino alle persone che sono state oggetto di ricatto, tentata corruzione o tentata intimidazione, e se un cittadino vuole passare all’azione legale noi possiamo dare sostegno nelle varie fasi. Questo servizio, per paradosso ma neanche molto, è stato utilizzato più a Nord che a Sud, vuoi forse per una differenza culturale.
L’obiettivo è quello di far capire che non si è soli, perché questa è la prima cosa che tende a fare la mafia, volerci isolare. L’unico attivo sulla questione mafie è il comune di Aosta che si è dotato di un osservatorio anti-mafia ben prima che scoppiasse il caso Genna».
emiliano pala