Lega Valle d’Aosta grida: «Basta con gli annunci, ora risposte»
I leghisti arrabbiati nel vedere che le misure approvate con la legge 5/2020 ancora non sono attive e quelle attive non sono ancora state liquidate
Lega Valle d’Aosta grida: «Basta con gli annunci, ora risposte». A quasi 70 giorni dall’inizio dell’emergenza Covid-19, i valdostani ancora non sanno che cosa riserverà loro il futuro.
La rabbia
Così il Carroccio in una nota. «Se, in un primo tempo, erano la speranza e la coesione ad albergare nei cuori dei nostri cittadini, ora quei sentimenti sono stati sostituiti dalla rabbia. Rabbia nel vedere che le misure approvate con la legge 5/2020 ancora non sono attive e quelle attive non sono ancora state liquidate. Non solo. L’ultima misura caricata ieri sul portale “Oh my Job”, prevede l’esclusione dall’indennizzo dei soci delle società (compresa la società semplice, consorzi, società consortili, cooperative, etc.) come se il socio di queste non fosse annoverabile nella definizione di lavoratore autonomo anche ai sensi di quanto previsto dall’art. 2222 del Codice Civile Libro V Titolo III “del lavoro autonomo».
Come potevano le strutture competenti non esserne al corrente? Rabbia che ritroviamo anche in quei lavoratori autonomi (commercianti, ristoratori, parrucchieri ed estetisti) che, a fronte dei roboanti annunci della riapertura prevista per il 18 maggio, hanno atteso tutta la settimana i protocolli da seguire per evitare la diffusione del contagio, protocolli che, come comunicato oggi dal Presidente della Regione, saranno comunicati ufficialmente con ordinanza domani.
È impensabile che, dopo aver atteso invano aiuti dallo Stato e dalla Regione, i commercianti valdostani debbano ricevere le istruzioni per ripartire in sicurezza così a ridosso della data prevista per la riapertura. Non ci si poteva organizzare prima, così come hanno fatto alcune Regioni sia a statuto autonomo che ordinario?
Ancora rabbia
Rabbia anche nei confronti dei continui annunci dell’Assessorato alla pubblica istruzione circa una imminente riapertura delle scuole “a geometria variabile”, che getta nel caos famiglie, studenti e insegnanti, tanto da portare le organizzazioni sindacali della scuola a dichiarare unitariamente lo stato di agitazione.
Non sa forse l’Assessore che, con il Dpcm che ancora deve uscire, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha previsto la riapertura delle scuole a settembre e che quindi la Regione non può derogare a tale norma?
La rabbia infine è anche nei confronti di una Giunta che, a parole, si dice a favore delle pari opportunità per tutti ma che, a fronte di un ordine del giorno approvato all’unanimità, ancora nella conferenza stampa odierna comunicava interventi importanti senza traduttore Lis e con la mascherina sul volto. Un Governo fatto di annunci, con pochi fatti concreti e che, ancora una volta, dimostra incapacità, superficialità e inadeguatezza nei confronti del ruolo che è chiamato a svolgere.
(re.aostanews.it)