Coronavirus: Adu chiede il rientro in aula di tutti gli allievi a settembre e più risorse per la scuola  nel terzo provvedimento di aiuti
Scuola
di Thomas Piccot  
il 15/06/2020

Coronavirus: Adu chiede il rientro in aula di tutti gli allievi a settembre e più risorse per la scuola nel terzo provvedimento di aiuti

Adu chiede il rientro in aula di tutti gli allievi a settembre e più risorse per la scuola nel terzo provvedimento di aiuti. Fondi necessari, per Adu, a garantire il rientro in classe in sicurezza di tutti gli allievi, senza lasciare indietro nessuno. Lo scrive in una nota il gruppo consiliare, rappresentato a Place Deffeyes da Daria Pulz.

«Il diritto all’istruzione non può più essere compresso»

«Il diritto all’istruzione, in presenza e di qualità, non può più essere compresso: per settembre deve essere assicurato il rientro in aula di tutti gli allievi.» Esordisce Daria Pulz.

Il riferimento è alla proposta dell’assessora Chantal Certan di far definire a ciascuna istituzione scolastica «in virtù della sua autonomia, modalità di alternanza, turnazione, didattica a distanza proporzionate all’età degli alunni e al contesto educativo complessivo».

«Tutto questo è inaccettabile – prosegue -. L’Assessora Certan, che a maggio si diceva pronta a riaprire le scuole malgrado tutti i rischi del caso, a giugno non ha idea di dove reperire le aule necessarie. Le indicazioni del governo centrale non sono – al solito – puntuali, ma la tendenza è definita. Distanza di un metro, areazione locali, no agli assembramenti e mascherine. Si lavori con estrema urgenza a partire da queste linee di massima».

«Assistiamo al solito scaricabarile nel nome di una falsa autonomia»

Poi rincara la dose. «Assistiamo, invece, al solito scaricabarile sulle singole Istituzioni scolastiche, nel nome di una falsa autonomia. Se decidono i singoli dirigenti, avremo delle inaccettabili differenze tra comunità territoriali, tipologie di scuola e allievi. La didattica a distanza lascia indietro i soggetti più deboli e fragili; spesso, i più poveri. Essa deve rappresentare l’extrema ratio nel caso di una seconda grave ondata di contagi da scongiurare; non certo la soluzione all’indifferenza di tutti i governi regionali per la scuola e l’annosa questione dell’edilizia scolastica».

La richiesta da parte di Adu di maggiori fondi per il rientro in classe

Nella nota diffusa, Adu chiede di rivedere il terzo provvedimento di aiuti. In particolare, secondo Pulz, è necessario destinare le risorse necessarie per la riapertura in presenza delle scuole a settembre, garantendo anche sicurezza nei trasporti, con linee destinate ai soli studenti.

«Non si può continuare a perdere tempo discutendo su dove sistemare i moduli prefabbricati, se in un’area contaminata in zona Cogne o in posto centrale più idoneo ad accogliere gli allievi – continua Daria Pulz -. Non si può temporeggiare oltre sulla sede di via Torino di cui una commissione tecnica deve ancora valutare gli interventi di recupero. Ci si avvalga di procedure d’urgenza, ora che la conversione in legge del decreto 22/2020 sull’avvio dell’anno scolastico ha attribuito poteri commissariali straordinari ai sindaci e al Presidente della Regione».

«Senza una risposta chiara al se e al come a settembre si tornerà tutti sui banchi di scuola – conclude Pulz -, il terzo provvedimento anti Coronavirus si dimostrerà un provvedimento pre-elettorale, per la distribuzione di contributi a pioggia, senza un’idea chiara di società. L’Assessora Certan, che chiude con nonchalance i tavoli di lavoro troppo critici, e gli altri membri della Giunta dicano se hanno collocato la scuola e la sanità al centro dell’azione politica e se davvero credono che così nessuno sarà lasciato indietro. In caso contrario, e ferma restando la necessità di modificare in molte altre parti il disegno di legge, ADU VdA cercherà il sostegno di tutti, fuori e dentro il Palazzo, per bloccare e riscrivere questo miope progetto per la ripartenza della Valle d’Aosta».

(re.aostanews.it)

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