Geenna, Buratti (Leone Rosso): «Sorbara mi inviava vari curriculum, ma non ha mai fatto pressioni»
Lo ha riferito in aula il coordinatore dei servizi alla persona della cooperativa, sentito come teste dell'accusa
Gennna, Buratti (Leone Rosso): «Sorbara mi inviava vari curriculum, ma non ha mai fatto pressioni».
«Marco Sorbara mi inviava spesso dei curriculum. in un’anno 5 o 10, poi in alcuni momenti più e in altri meno». Lo ha riferito in aula il coordinatore dei servizi alla persona della cooperativa Leone Rosso Francesco Buratti.
Rispondendo alle domande del pm Stefano Castellani nell’ambito del processo Geenna, il teste ha poi spiegato che «conosco Marco Sorbara dagli anni ’90 perché entrambi facevamo Scienze politiche ad Aosta. Poi l’ho incontrato nei servizi, direi dal 2010, quando lui è diventato assessore alle Politiche sociali di Aosta. Posso anche ammettere che negli ultimi anni c’è stato anche un rapporto di amicizia profonda. Mi era anche stato vicino quando mi ero rotto una gamba ed ero rimasto per tanto tempo in ospedale».
Buratti ha poi aggiunto: «Sorbara in parecchie occasioni mi diceva “guarda c’è un curriculum, c’è una persona…se riesci a sentirla. Ma il 90% dei curriculum non si guardava neanche, ma se c’era una persona che a mio giudizio era adatta al lavoro la si vedeva e la si sentiva». Da Sorbara (imputato per concorso esterno associazione mafiosa), comunque, «non ho mai subito pressioni. Magari è capitato che mi dicesse “senti prima questo poi l’altro se c’erano due curriculum».
E i contatti di questi tipo tra Buratti e Sorbara sarebbero andati avanti «dal 2014 al 2018», ma – ha precisato Buratti – «non mi sono mai occupato io delle assunzioni, tra l’altro passavamo tramite agenzia interinale. Io al massimo segnalavo persone che reputavo valide. Sarà capitato tre volte di “assumere” persone il cui curriculum mi era stato mandato da Sorbara», e una delle tre persone in questione è una lontana cugina dell’ex assessore comunale di Aosta; le tre furono assunte, «la prima nel 2014, le altre due nel 2018».
Incalzato dalle domande del pubblico ministero, il teste ha aggiunto: «Secondo me Sorbara non era interessato al fatto che la persone venisse poi assunta, ma in alcune situazioni mi chiedeva se avevo sentito la persona. Secondo me era interessato al fatto che ci fosse l’opportunità di mostrarsi a un datore di lavoro. E’ capitato di vedere persone indicate da Marco che poi non abbiamo preso, lui comunque non assicurava posti di lavoro, diceva al massimo “ io ti faccio incontrare uno…”».
Stando a quanto ricostruito da Buratti poi, nel 2018 Marco Sorbara presenziò al colloquio di una persona con il teste; la persona in questione non fu mai assunta o ricontattata da Leone Rosso.
Buratti ha poi ricostruito il periodo in cui fu pubblicato il tanto chiacchierato Bando anziani. «Era strutturato male dal punto di vista tecnico. Ne parlai con Sorbara e lui si prese le critiche dicendo che il bando quello era e quello è. Alcune dipendenti contestarono duramente Sorbara, arrivarono anche insulti. In quel periodo Marco non era assolutamente visto bene nel nostro ambito di lavoro».
Il presidente de La Sorgente
Il primo testimone chiamato in aula dalla difesa di Sorbara è stato il presidente della cooperativa La Sorgente Riccardo Jacquemod. Rispondendo alle domande dell’avvocato Corrado Bellora (difesa Sorbara), il teste ha spiegato: «Ho conosciuto Sorbara quando è diventato assessore».
Corrado Bellora
I legale ha poi chiesto se «ha mai ricevuto segnalazioni o pressioni o richieste per assunzioni da Sorbara?». Risposta: «Non abbiamo mai subito pressioni di questo genere dall’assessore. Come sempre, visto che ci conosciamo, le segnalazioni arrivavano però mai avuto pressioni per assunzioni. Le segnalazioni comunque arrivano da tantissimi soggetti. Comunque non ricordo di segnalazioni arrivate da Sorbara, non credo che direttamente ci abbia mai mandato curriculum. Sono passati tanti anni, ma non mi risulta».
(f.d.)