Terremoto Casinò: ora la richiesta di fallimento avanzata dalla Procura fa davvero paura
Gli scenari futuri sono ancora incerti; il primo nodo da sciogliere riguarda la possibilità di ricorrere in Cassazione avverso la pronuncia della Corte d'Appello. Sul punto, infatti, vi sarebbe una giurisprudenza contrastante
Terremoto Casinò: Il concordato preventivo del Casinò de la Vallée spa è stato revocato dalla Corte d’Appello di Torino, ora la richiesta di fallimento della società – avanzata dalla Procura della Repubblica di Aosta il 7 novembre scorso e rimasta “congelata” a causa dell’avvio del concordato – fa davvero paura. Il rischio per la Casa da gioco di Saint-Vincent di chiudere i battenti è più che mai concreto.
Accogliendo i reclami presentati dalla Valcolor srl e dalla Elle Claims sa, infatti, i giudici torinesi hanno deciso di revocare il decreto di ammissione del concordato in continuità aziendale perché quest’ultimo atto è «invalido in quanto fondato su un precedente provvedimento di concessione dei termini per la presentazione del concordato pieno, a norma della Legge fallimentare, emesso fuori dei casi previsti dalla legge e contro l’espressa previsione dell’articolo 161 comma 9 della Legge fallimentare». (QUI le motivazioni dei giudici di Torino)
Ora gli scenari futuri sono ancora incerti.
Il primo nodo da sciogliere riguarda la possibilità di ricorrere in Cassazione avverso la pronuncia della Corte d’Appello. Sul punto, infatti, vi sarebbe una giurisprudenza contrastante; vi è una sentenza della Cassazione che stabilisce che il decreto della Corte d’Appello non è ricorribile (in Cassazione), ma ne esiste anche un’altra – sempre della Suprema corte – che dice il contrario.
Ma non è tutto: anche qualora fosse possibile ricorrere in Cassazione, sarebbe anche necessario che l’impugnazione fosse in grado di sospendere gli effetti del decreto della Corte d’Appello. Questo perché, allo stato attuale delle cose, il Tribunale di Aosta (sezione fallimentare) dovrà fissare un’udienza entro 45 giorni (termine non perentorio) in cui sarà valutata la posizione della Casinò de la Vallée spa. In quella sede, tenendo conto del fatto che il concordato è stato revocato, il giudice di Aosta dovrà pronunciarsi per stabilire l’eventuale fallimento della società.
E qualora il giudice decidesse di non dichiarare il fallimento, si potrebbe anche creare una situazione paradossale: l’azienda continuerebbe la propria attività ma non sarebbe più tenuta a pagare i proprio creditori, la cui posizione era inserita all’interno del concordato. Quindi, presumibilmente, tutti i creditori (almeno i chirografari di 1ª classe) presenterebbero nuove istanze di fallimento nei confronti della Casinò de la Vallée spa.
Quelle espresse, comunque, sono tutte ipotesi attualmente al vaglio dei legali di CAVA e del Tribunale di Aosta.
(f.d.)