Comunali Aosta: Nuti e Borre vogliono una città di tutti
Presentate le candidature di Gianni Nuti e Josette Borre e alla guida della coalizione Aosta 2020
Una città che riporti al centro periferie, collina e il suo ruolo nella Plaine. In estrema sintesi è il piano di “Aosta 2020”, la coalizione che vedrà il candidato sindaco Gianni Nuti e la sua vice Josette Borre guidare un gruppo (che si concretizzerà in quattro liste) formato da Uv, Pd, Rete Civica, Sa, Av, Italia Viva, Azione, Area Democratica ed Europa Verde che, dopo lunghe trattative, ha finalmente trovato a una quadra.
La presentazione
E questa quadra è stata illustrata nella presentazione di venerdì mattina, ospitata nei locali dell’Omama Social Hotel di Aosta, dove Nuti e Borre hanno dato un assaggio di quello che sarà il leitmotiv della campagna elettorale.
Il candidato sindaco
Apre sul «coraggio» il candidato sindaco Gianni Nuti, 56 anni. «Ci vuole coraggio – dice, prendendo a prestito lo slogan del suo predecessore Fulvio Centoz -, ma pensato nell’ottica di quell’energia che trasforma la passione in azione».
E questo sentimento si traduce in diversi aspetti. «Per prima cosa serve coraggio per fare sintesi di una pluralità di soggetti variegati, che rappresentano un po’ la società civile, dove le individualità prevalgono sulla collettività – spiega -. Vogliamo tenere insieme tutte le istanze, perché è facile andare da soli e presentare i candidati in fretta e furia, noi cerchiamo di puntare sulla mediazione e la pluralità».
Una città per tutti
Il lavoro di sintesi nutiana si traduce anche nella volontà di arrivare a una città «di tutti, dove tutte le realtà cooperano – dice -. Non vogliamo una città dei commercianti, una degli artigiani o altro, ma vogliamo trasformare Aosta in una capitale moderna».
Il ticket Nuti-Borre punterà «sull’ascolto» e sul dare retta a «tutte le istanze, per fare alleanze a monte con il territorio e la società civile, così da portarle poi a realizzazione».
Gianni Nuti ricorda che «la nostra non è una candidatura contro» e che le polemiche «saranno sempre sopra le persone, loro non saranno mai coinvolte; non vogliamo ripetere l’atteggiamento che ha rovinato la politica».
La coalizione cercherà, poi, un «connubio tra immaginazione e operosità», perché «bisogna immaginare la città del futuro, ma allo stesso tempo lavorare tenacemente e garantire una presenza costante sul territorio, cosa che manca in questo momento».
La città stessa, poi, «deve essere non solo il centro, ma anche le periferie e la collina – conclude Nuti -. Aosta non deve essere solo la città romana, ma deve far valere il suo rapporto con il territorio e il verde che la circonda».
Collocazione
Ma sotto quali insegne si presenterà Gianni Nuti, visto che all’inizio era stato presentato come candidato dell’Uv?
«È ora di cambiare paradigma – chiosa -. Io sono un soggetto della società civile, che si riconosce in tutte le anime di questa maggioranza. Voglio rivitalizzare i significati di autonomista, progressista, democratico e popolare, tutti valori che mi appartengono. Sono stato un po’ masochista, ma c’è bisogno di qualcuno che tiri le fila».
La candidata vice sindaca
La palla è poi passata alla candidata vice sindaca, Josette Borre, 32 anni, reduce dalla prima esperienza in consiglio comunale, dove è stata anche capogruppo dell’Uv.
«Sono lusingata che le forze politiche abbiano scelto il mio nome – afferma Borre -. Il progetto mi appassiona molto per il suo obiettivo primario, quello di mettere al centro la persona».
Borre è «giovane, ma il mio forte senso di responsabilità mi contraddistingue e in questi cinque anni è emerso – continua -. Ho un grande senso di appartenenza al movimento e sono stata convinta a mettere a disposizione il mio bagaglio. È bello il nuovo, ma quello che si acquisisce in un percorso di cinque anni è fondamentale».
Mamma, giovane e lavoratrice, Josette Borre vorrebbe «provare a dare l’esempio alla mia generazione, ai giovani che hanno qualcosa da dire e da fare – continua -. Abbiate coraggio, c’è spazio. Bisogna recuperare l’amore e il rispetto per la cosa pubblica».
La candidata vice sindaca assicura «un’attenzione particolare alle frazioni», dove il «sentimento che prevale è quello di sentirsi dimenticati». Per Borre bisogna «essere attenti, ascoltare, sapendo che le esigenze tra frazioni e città sono diverse».
Infine, «dopo anni di discordie – conclude -, come visto anche nella nostra amministrazione, credo che sia il momento della resilienza. Bisogna unire le forze e trovare strategie comuni per risolvere e creare, basta distruggere».
(alessandro bianchet)