Chef in punta di dita: medaglia d’oro al finger food valdostano
ATTUALITA'
di Cinzia Timpano  
il 14/10/2020

Chef in punta di dita: medaglia d’oro al finger food valdostano

il 'Sogno di montagna' degli chef Giuseppe Cardullo e Simone Salmin primo classificato al concorso internazionale di finger food di Padova, categoria 'Bocconi della tradizione'.

Chef in punta di dita: medaglia d’oro al finger food valdostano. 

Svettano i colori rossoneri al Campionato internazionale di Finger Food di Padova.

Il ‘Sogno di montagna’, ideato dallo chef Giuseppe Cardullo e dal giovanissimo collega Simone Salmin si è aggiudicato la medaglia d’oro, guadagnando 90 punti.

La settima edizione di ‘Chef in punta di dita – Campionato internazionale di Finger Food di Padova‘ ha premiato le categorie Finger food, Finger food dolce, Bocconi della tradizione e Finger food e cocktail.

Il finger food degli chef valdostani ha partecipato per la categoria ‘Bocconi della tradizione’.

La premiazione si è tenuta ieri, martedì 13 ottobre, in diretta streaming sulla pagine d ‘Chef in punta di dita’ dal padiglione 11 della Fiera di Padova, proprio nel giorno in cui i cuochi celebrano il loro patrono san Francesco Caracciolo.

Il finger food vincente

Si chiama ‘Sogno di montagna’ ed è una base di patata ratta, con seirass di montagna, barbabietola gressonara e lardo d’Arnad appena saltato in padella.

«Con ‘Sogno di montagna’ abbiamo voluto raccontare il territorio in cui viviamo e in particolare Gressoney, luogo in cui lavoro da tanto tempo e in cui abito stabilmente da qualche anno e dare risalto alle sue eccellenze enogastronomiche»  – ha commentato a Gazzetta Matin Giuseppe Cardullo, 33 anni, chef al Romantic Hôtel Jolanda Sport di La-Trinité.

Il finger food che ha vinto la medaglia d’oro, ‘Sogno di montagna’

In quest’avventura ho deciso di coinvolgere le aziende del territorio e i loro eccellenti prodotti, unendoli in una composizione di sapori e di colori armoniosa ma che racconti anche qualcosa del territorio da cui provengono le materie prime utilizzate».

Nulla è quindi lasciato al caso: le patate ratte, così come la barbabietola, vengono coltivate dal giovane Umberto di Walser Garten nei suoi campi a Gressoney-La-Trinité.
Basta cuocerle al vapore e ripassarle con il burro d’alpeggio per sprigionare tutta la forza e i sacrifici della dura vita di montagna.

Il seirass, il particolare formaggio fresco realizzato con latte vaccino e poi lavorato con l’aggiunta di erbe aromatiche, è quello prodotto dall’azienda agricola Joly con il latte delle mucche che pascolano alle pendici del Lago Gabiet.

«Dei pascoli molto fioriti –
aggiunge lo chef – che conferiscono al latte un sapore unico molto aromatizzato».

Il lardo arriva da Maison Bertolin, e si aggiunge al complesso equilibrio di sapori conferendo una sferzata di sapidità al piatto.

Una cialda di farina, olio e acqua e alcuni fiori decorativi di montagna completano la composizione, perché mai come in questa edizione dei campionati l’occhio vuole la sua parte.

«Svolgendosi a distanza – afferma Cardullo – non abbiamo potuto giocare una carta fondamentale, ovvero quella del gusto, e quindi la difficoltà è stata quella di saper raccontare e presentare al meglio il nostro finger food in un video realizzato nella sala didattica di Ristoshop Catering di Châtillon che ringrazio per la disponibilità.

Siamo soddisfatti per esser riusciti a raccontare in un piatto un territorio e le sue eccellenze gastronomiche a km 0».

Il premio consiste in attrezzatura professionale offerta dall’azienda Sirman, partner del concorso.

Nella foto grande in alto, da sinistra, Simone Salmin e Giuseppe Cardullo.
(martina praz)

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