Consiglio Valle: Alberto Bertin eletto presidente dell’Assemblea
Incassa 21 voti quelli disponibili alla maggioranza; la Lega denuncia la logica spartitoria
Consiglio Valle: Alberto Bertin, candidato alla carica di presidente del Consiglio, incassa 21 voti. La maggioranza vota compatta. Marco Carrel ha gli 11 voti della Lega. Tre le schede bianche, quelle di Pour l’automie. «Sono grato per il delicato ruolo che mi è stato affidato oggi, un ruolo di garante. Sarò il garante delle regole» ha esordito il neo eletto in aula nella mattinata di oggi, martedì 20 ottobre. Dell’Ufficio di presidenza del Consiglio faranno parte i due vicepresidenti Aurelio Marguerettaz (Uv) e Paolo Sammaritani (Lega Vallée d’Aoste) e i segretari Corrado Jordan (VdA Unie) e Luca Distort (Lega Vallée d’Aoste).
Il discorso
Così il neo eletto. «Questa Legislatura si apre in un momento estremamente difficile per la nostra regione, non solo per la tanto temuta seconda ondata della pandemia che si sta manifestando. Abbiamo un sistema sanitario, economico e sociale già provato dagli accadimenti di questa primavera che rischia di essere di nuovo sotto pressione. Una situazione che accresce ancor di più le responsabilità di questa Assemblea.
Dal 16 dicembre 2019 la nostra Regione è senza un Governo legittimato dalla fiducia del Consiglio regionale. Una situazione anomala che certo non ha favorito l’azione necessaria in questi mesi di stress pandemico. Un Consiglio Valle travolto da vicende giudiziarie gravi, innanzitutto perché vedono partecipe la ‘ndrangheta, una delle organizzazioni criminali di stampo mafioso tra le più pericolose del pianeta, in relazione con la politica e rappresentanti delle nostre istituzioni.
Un’organizzazione che ha come finalità e obiettivo, per conseguire più potere, di infiltrare e condizionare la politica, come abbiamo letto anche nelle recenti sentenze riguardanti la presenza della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta. Fatti che hanno gravemente minato la credibilità di questa istituzione e macchiato l’immagine della nostra regione.
Con questa nuova Legislatura, questo nuovo Consiglio Valle deve voltare pagina. Deve riscattarsi. Lo dobbiamo alla storia gloriosa della nostra regione, all’avvenire di questa terra e a noi stessi. Dobbiamo isolare il malaffare, prendere le distanze dalle degenerazioni di questi anni, iniziando dalle modalità di raccolta del consenso. Un compito che riguarda tutti. L’autonomia e la democrazia non possono convivere con la ‘ndrangheta.
Un Consiglio regionale rinnovato deve darsi questo obiettivo. Questa Presidenza perseguirà anche questo obiettivo. Una comunità che cede sulla legalità, occorre ricordarlo, mette gravemente a rischio il proprio benessere e il proprio futuro».
L’opposizione
Andrea Manfrin (Lega Vallée d’Aoste) riprende quanto detto in aula nel 2018 all’atto di insediamento dell’allora presidente del Consiglio Emily Rini. L’allora opposizione per bocca di Chiara Minelli e di Renzo Testolin lamentava «la mancanza confronto con l’opposizione per la nomina di un primus inter partes e super partes» tacciandolo di «passaggio forzato dalla maggioranza».
Sottolinea il consigliere «Credo che questi comportamenti stigmatizzati da chi ci voleva dare lezione di bon ton sono stati replicati». Ricorda ancora «L’allora consigliere Alberto Bertin affidò a facebook un commento nel quale denunciava i metodi spartitori, scrivendo di «nuova giunta vecchie abitudini. La solita logica spartitoria ispirata al manuale Cencelli».
Conclude Manfrin «Oggi ci si accinge a candidare alla presidenza chi fece questa dura filippica. Vedremo se Bertin rifuggirà la logica spartitoria». La Lega propone Marco Carrel come candidatura alternativa il collega Marco Carrel eletto nella lista Pour l’autonomie che ringrazia per la fiducia e annuncia un voto di astensione per la nomina del presidente del Consiglio.