Aosta, il sindaco Gianni Nuti positivo al Coronavirus: Sembra di lottare con un drago
Secondo primo cittadino colpito dopo Amedeo Follioley
Il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, è positivo al Coronavirus. La positività al tampone è stata comunicata giovedì sera.
Il primo cittadino aostano (ricordiamo che lo stesso era accaduto al predecessore Fulvio Centoz) è il secondo sindaco rossonero colpito dal virus, dopo il caso del donnaziese Amedeo Follioley.
Sindaco
«Ora sto abbastanza bene, ma ho passato almeno tre giorni terribili, da domenica sera a mercoledì» racconta Gianni Nuti, raggiunto telefonicamente nel suo isolamento.
«I sintomi sono davvero tremendi – esclama il primo cittadino -. Ho passato una nottata in cui mi sembrava di lottare con un drago».
Nuti non nasconde le pesanti conseguenze del virus. «È un’entità strana, subdola, sembra quasi che sia viva – dice -. Le caratteristiche dominanti sono un fortissimo mal di testa, nausea, dissenteria, febbre e ovviamente la perdita di gusto e olfatto, che dura ancora adesso. Questo, forse, è l’elemento più impattante dal punto di vista del rapporto col mondo, si perdono due sensi fondamentali».
Sempre al lavoro
Il sindaco non ha comunque interrotto il proprio operato.
«Rimango operativo, come lo sono sempre stato – esclama Nuti -. Anche nei giorni in cui stavo veramente male ho sempre lavorato, addirittura lunedì ho sostenuto una Giunta operativa, poi ho preso parte a numerose riunioni».
Ora, Nuti dovrà rimanere in isolamento per dieci giorni, in attesa poi del tampone negativo che «possa farmi tornare un libero cittadino».
«Basta sottovalutare»
Il primo cittadino aostano, prima di congedarsi, lancia un messaggio a tutti, in particolare ai giovani.
«Come già detto più volte, questo è un fenomeno unico nella mia vita, mai vissuto prima e non può essere considerato alla stregua di un’altra malattia di stagione – dice -. Sapevo che prima o poi avrei dovuto pagare questo scotto, visti i tanti contatti di questo mese».
Nuti, però, chiede di «aver pazienza – continua -. Questa situazione è il risultato di un processo di sottovalutazione collettiva del problema, imputabile al punto di arrivo di una serie di processi di responsabilità. Senza qualificarmi come sindaco, posso però dire di aver ottenuto grande collaborazione, gentilezza ed efficienza. Certo, mi hanno subito comunicato che ci sarebbe voluto qualche giorno per avere il tampone, ma noi siamo quelli che siamo in Valle. Piccolo è bello, ma è anche un limite ed è facile arrivare a saturazione per alcuni processi produttivi».
«Diano tutti il proprio contributo»
Un monito va anche ai giovani.
«Bisogna tutti portare pazienza e dare il proprio contributo – conclude -, con la consapevolezza che siamo tutti dentro questo disastro. Mi rivolgo, in particolare, ai giovani. Il distanziamento, tra loro, non si vede proprio, ignorano tutte le regole imposte alla popolazione. E mi preme dire che non è colpa delle scuole, ma di tutto quello che avviene prima e dopo».
(alessandro bianchet)