Giroparchi, tre assoluzioni per presunto danno erariale
La Corte dei Conti ha assolto Duilio Gal, Aldo Neyroz e Alessandro Ceccon per «l'assenza di una spesa priva di utilità in pregiudizio dell'erario regionale»
Giroparchi, tre assoluzioni per presunto danno erariale.
La sezione giurisdizionale regionale per la Valle d’Aosta della Corte dei conti ha assolto Duilio Gal, Aldo Neyroz, in qualità di direttori dei lavori , e Alessandro Ceccon, funzionario regionale, nel processo su un presunto danno erariale che sarebbe emerso nell’ambito dei lavori sulla rete sentieristica del progetto Giroparchi.
Nel dettaglio, la procura contestava la responsabilità di colpa grave «in relazione all’esecuzione difforme rispetto agli elaborati progettuali» di alcuni interventi previsti nel progetto Giroparchi che prevedevano la sistemazione e valorizzazione dei sentieri montani, con «correlativo danno erariale identificato dalla Procura nell’ingiustificato esborso a carico della Regione Autonoma Valle d’Aosta, in ragione dell’entità dei lavori contabilizzati ma non effettivamente realizzati».
Danno erariale che secondo la procura ammonta a 72 mila 113 euro.
Nella consulenza tecnica d’ufficio, disposta dai giudici e dal funzionario Ceccon, emerge l’assenza «di una spesa priva di utilità in pregiudizio dell’erario regionale».
Il perito, in merito alla sistemazione del sentiero Valnontey-Rifugio Sella e dei sentieri relativi al giro della Valsavarenche evidenzia che le opere sono state realizzate «a regola d’arte». Per quanto riguarda i sentieri di Valsavarenche, della Val di Rhêmes e nella vallata di Cogne, il perito sottolinea come sia emersa la mancata sistemazione di alcune piante autoctone, per 265 euro.
Una «discrasia» ritenuta ridotta «rapportata al complesso delle opere di cui è questione».
Per altri rilievi la procura «ritiene che la contestazione avanzata al soggetto a giudizio dovrebbe contenere elementi di maggiore dettaglio, anche considerando, ove possibile, le interazioni ambientali esterne sul cantiere in esame che pare non siano state prese in considerazione. Pertanto, in conclusione, lo scrivente ritiene non possano essere attribuite precise responsabilità al soggetto a giudizio in quanto la contestazione dovrebbe risultare maggiormente dettagliata».
L’amministrazione regionale dovrà sostenere le spese della consulenza (4.334 euro) e quelle di lite (oltre 3.000 euro).
(re.ga).