Coronavirus: Valle d’Aosta prima regione nel rapporto tamponi/popolazione nell’ultima settimana
La nostra regione è settima considerando i dati dall'inizio della pandemia
La Valle d’Aosta è la prima regione in Italia nel rapporto tamponi/popolazione nella settimana dall’11 al 17 novembre. Con 4.037 tamponi effettuati negli ultimi sette giorni, pari al 3,21% della popolazione, la nostra regione è quella che ha meglio figurato in questo indicatore.
Valle d’Aosta prima regione nel rapporto tamponi/popolazione
I dati, diffusi a livello nazionale, collocano la VdA al primo posto in questa particolare graduatoria con il 3,21% della popolazione testata in una settimana. Seguono Trento (3,14%) e Bolzano (2,99). Sopra il 2,50% anche Umbria (2,97); Friuli-Venezia-Giulia (2,78); Toscana (2,77); Lazio (2,63); Piemonte (2,60) ed Emilia-Romagna (2,50).
VdA settima dall’inizio dell’emergenza
Dall’inizio dell’emergenza, la Valle d’Aosta ha effettuato 51.410 tamponi molecolari, sottoponendo al test il 40,91% della popolazione. Numeri considerevoli, ma inferiori ad altre realtà. La provincia di Trento detiene il primato con il 61,66% (541.098 la popolazione totale), una percentuale nettamente superiore alle altre zone della penisola. Completano il podio il Veneto (52,80) e Bolzano (52,51). Precedono la Valle d’Aosta anche il Friuli-Venezia-Giulia (51,80), l’Emilia-Romagna (42,51) e l’Umbria (41,62).
Roberto Barmasse: «Screening migliorato nelle ultime settimane»
«È soltanto attraverso un attento e rapido controllo della popolazione che possiamo pensare di superare, in maniera efficiente ed efficace, l’emergenza sanitaria – ha commentato l’assessore alla Sanità Roberto Alessandro Barmasse -. Il controllo nasce in primo luogo dall’esecuzione dei tamponi. Nelle ultime settimane lo screening è decisamente migliorato. A questo si aggiunge il fatto che il Laboratorio analisi del Parini può rispondere ora ad un elevato numero di tamponi, circa 600 al giorno, grazie all’acquisizione di una nuova strumentazione automatica».
Poi prosegue. «Crediamo che migliorando l’organizzazione emergenziale sul territorio potremo garantire una buona assistenza a tutta la comunità valdostana. Stiamo quindi lavorando affinché i pazienti vengano seguiti maggiormente al proprio domicilio o in strutture alternative all’Ospedale regionale che al più presto deve ritornare ad essere punto di ricovero per tutte le altre patologie».
(t.p.)