Saint-Vincent, “cancelli nazisti”: la Regione vuole costituirsi parte civile
L'udienza si terrà domani, giovedì 10 dicembre; alla sbarra vi è Fabrizio Fournier, accusato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa
Saint-Vincent, “cancelli nazisti”: la Regione vuole costituirsi parte civile.
La Regione Valle d’Aosta intende costituirsi parte civile nel processo a carico di Fabrizio Fournier, 56enne di Saint-Vincent, accusato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. La decisione è stata assunta dalla Giunta regionale nel corso della riunione di mercoledì 9 dicembre.
Sarà il giudice monocratico del Tribunale di Aosta, nell’udienza in programma giovedì 10 dicembre, a decidere se ammettere la richiesta.
La vicenda
Secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica di Aosta, Fournier – che dagli amici si faceva chiamare “Nazi” – aveva fatto installare sui cancelli (affacciati sulla strada) di accesso alla propria abitazione un’aquila nazista e dei triangoli simili a quelli usati sulle divise degli internati. Per la difesa, invece, si tratta di simboli esoterici.
Ma non è tutto: l’imputato è anche accusato di aver pubblicato su facebook dei video con contenuti negazionisti (dell’olocausto) e di aver inviato via whatsapp link a filmati sempre di carattere negazionista accompagnati da commenti come «le camere a gas sono una bufala» o «sono stati fatti passare per mostri persone che non lo erano come il grande Adolf Hitler». Fournier avrebbe anche pubblicato sui social una sua foto mentre fa il ‘saluto romano’ e nei messaggi con gli amici si lamentava del fatto di essere nato il “Giorno della Memoria”.
Le indagini della Digos della questura di Aosta, coordinate dal pm Francesco Pizzato, risalgono al 2018.
(f.d.)