Clima: precipitazioni quasi assenti a novembre, ma per gli esperti «non c’è pericolo siccità»
Dai dati emergono criticità in bassa Valle; nessun problema per le coltivazioni, ma alcuni alpeggi hanno anticipato la demonticazione in estate
Che sia stato un novembre molto secco e avaro di precipitazioni non è solo una sensazione che si può aver avuto “osservando” fuori dalla finestra. A confermarlo, infatti, sono i dati del Centro Funzionale della Valle d’Aosta, che collocano il penultimo mese del 2020 come uno dei più secchi da quando esistono le rilevazioni, vale a dire dal 1891.
Precipitazioni quasi assenti a novembre
Quello che potrebbe rappresentare un campanello d’allarme per un problema di siccità sul territorio regionale, in realtà, si riduce a una sola parte di territorio, quella della bassa Valle. Dai dati emerge che nella stazione di rilevamento di Pontboset le precipitazioni del 2020 sono sempre molto distanti dalla media dei valori del periodo 1981-2010 e anche dalla fascia considerata nella norma, vale a dire quella nella quale si registrano il 50% delle osservazioni. Nel totale dell’anno, la bassa Valle è rimasta sotto i 500 millimetri di pioggia fino a ottobre, quando però si è verificato l’evento alluvionale del 2 e 3 ottobre.
Le conseguenze
Gli uffici regionali, interpellati, hanno preso atto di numerose sofferenze e stress idrici, ma riferiscono di non aver ricevuto segnalazioni specifiche di danni al mondo dell’agricoltura. Secondo il presidente Coldiretti Valle d’Aosta Alessio Nicoletta, invece, la mancanza di precipitazioni ha causato un anticipo nella demonticazione di alcuni alpeggi. Non ci sono stati problemi particolari alle coltivazioni.
In base alle analisi del Centro Funzionale, le scarse precipitazioni potrebbero creare qualche problema dal punto di vista dello Snow Water Equivalent, che è un parametro che, semplificando, quantifica le riserve idriche disponibili sotto forma di neve e ghiaccio.
Nell’anno idrologico 2019-2020 i valori sono stati buoni, mentre per quest’anno potrebbe esserci qualche problema se tra dicembre e gennaio dovessero scarseggiare le precipitazioni nevose.
«Precipitazioni leggermente sotto la media»
«Le nevicate dell’inizio dell’inverno sono importanti per formare quella riserva, che poi fonderà con i mesi caldi e anche per la formazione dei ghiacciai – spiega Hervé Stevenin, tecnico del Centro Funzionale -. Le precipitazioni nevose di questi ultimi giorni ci stanno salvando, ma se non dovessimo registrarne altre potrebbe essere un problema; anche perché la neve di febbraio e marzo contribuisce meno allo SWE, perché fonde più velocemente a causa delle temperature più elevate».
Nessun problema, quindi, di siccità. «A luglio e agosto ci sono state problematiche per il bacino del Po; ma in Valle d’Aosta non risultano criticità. Novembre è stato effettivamente un mese siccitoso, ma è un’anomalia non particolarmente significativa, tanto che le precipitazioni annuali, aggiornate al 17 dicembre, sono leggermente sotto la media degli ultimi 20 anni e potrebbero raggiungerla nel caso ci fossero altre piogge o nevicate da qui alla fine dell’anno», commenta ancora Stevenin.
(t.p.)