Stagione dello sci: in Valle d’Aosta, tre scenari anche la non riapertura
Per l'assessore Bertschy è bene concentrarsi sui ristori mentre slitta a venerdì 15 la decisione del Cts
Stagione dello sci: in Valle d’Aosta tre scenari, anche la non riapertura. Lo ha detto in aula consiliare l’assessore con delega agli impianti a fune Luigi Bertschy, rispondendo a un’interrogazione del consigliere di Pour l’autonomie Augusto Rollandin.
Gli scenari
All’ipotesi della non riapertura si affiancano l’apertura di alcune località sciistiche per i valdostani – qualora per la mobilità tra regioni rimanesse il divieto – e regolamentata qualora fosse permessa la mobilità tra regioni dello stesso colore.
I ristori
Bertschy: «In quest’aula c’è una grande attenzione per lo sci e gli impianti a fune. Chi dice che c’è un’economia diversa da quella legata allo sci si faccia avanti con le proposte, altrimenti restano solo belle parole. Ci si aggiorna di ora in ora. C’è massima attenzione da parte di tutti. Secondo indiscrezioni riferitemi, ieri il Cts ha analizzato il protocollo ma non c’è ancora una valutazione definitiva. La decisione slitta a venerdì. Il governo non capisce che dietro la sciata c’è un grande indotto. Ci ritroviamo a ridosso della data senza indicazioni, anche se è quasi certo che lo sci non riaprirà il 18 gennaio. A questo punto non resta che concentrarsi sui ristori, che dovranno toccare i 4-miliardi rispetto al sistema economico montagna. L’obiettivo è riaprire perché le società si sono preparate. Anche per una parte della stagione per sostenere lavoratori e attività economiche».
(re.aostanews.it)