Fondazione Montagna Sicura: approvato piano triennale da 780 mila euro anno
Finanziamento a sostegno di iniziative e ricerca negli ambiti di glaciologia, rischi glaciali, prevenzioni rischi idrogeologici, neve e valanghe, sviluppo sostenibile, medicina di montagna, Espace Mont-Blanc e studio fenomeni ambientali
Approvato dalla giunta regionale il programma triennale delle attività 2021 – 2023 della Fondazione “Montagna sicura – Montagne sûre” per un importo complessivo di spesa nel triennio pari a 780 mila euro all’anno.
Il finanziamento è a sostegno di iniziative istituzionali, di ricerca applicata, formative, documentali e divulgative, riguardanti la glaciologia, i rischi glaciali, la prevenzione dei rischi idrogeologici, la neve e le valanghe, lo sviluppo sostenibile, l’Espace Mont-Blanc, la medicina di montagna e lo studio dei fenomeni ambientali.
Le iniziative
Al fine di indirizzare le attività della Fondazione nei settori sopra descritti secondo gli obiettivi dell’Amministrazione, sono state definite le iniziative di ricerca e i servizi istituzionali da realizzarsi da parte della Fondazione mediante una convenzione e un programma triennale delle attività con i due Dipartimenti regionali ambiente e programmazione, risorse idriche e territorio. Questi sono gli strumenti attraverso i quali la Fondazione supporta le strutture regionali e organizza le proprie attività operative nel corso dell’anno in stretta collaborazione con le strutture stesse. Tali attività sono poi verificate e supervisionate dal punto di vista scientifico da un apposito comitato scientifico.
“Le attività svolte dalla Fondazione Montagna Sicura negli ambiti dei ghiacciai e delle valanghe sono sempre più caratterizzate da un elevato livello scientifico che viene riconosciuto da diversi enti di ricerca nazionali ed internazionali che sempre più realizzano progetti di ricerca congiunti con la Fondazione stessa – commenta l’assessore regionale al Territorio, Carlo Marzi -. Le esperienze condotte e la qualificazione tecnica acquisita dalla Fondazione consentono di gestire le situazioni molte complesse che si stanno determinandao in montagna a seguito dei cambiamenti climatici, come quanto sta accadendo ai nostri ghiacciai”.
Per Marzi “l’eccellenza raggiunta costituisce un forte punto di attrazione a livello internazionale di ricercatori e studenti che trovano nella nostra regione un laboratorio a cielo aperto dove poter sperimentare ed acquisire esperienze e conoscenze. Le esperienze condotte e la qualificazione tecnica acquisita dai collaboratori della Fondazione consentono di gestire in sinergia con gli altri Enti operanti in materia sul territorio, come Arpa VdA, le situazioni complesse che si stanno determinando in montagna a seguito dell’impatto del cambiamento climatico, come quanto sta accadendo ai nostri ghiacciai”.
Riguardo all’Espace Mont-Blanc, Marzi ritiene che l’attività della Fondazione è importante nell’ambito della pianificazione degli usi del territorio montano e per il suo sviluppo fornendo indicazioni importanti per recepire le politiche di adattamento al cambiamento climatico nelle politiche di uso e sviluppo del territorio”.
(re.aostanews.it)