Aosta, vìola la quarantena per fare il tampone: assolto medico dell’ospedale Parini
Il professionista, impegnato nel Pronto soccorso del nosocomio regionale, era uscito di casa solamente per effettuare il test che doveva confermare la guarigione per poter tornare al lavoro
E’ stato assolto il medico dell’Ausl Valle d’Aosta, in servizio all’ospedale Parini, che era finito a processo per aver violato l’isolamento domiciliare. Secondo il giudice Maurizio D’Abrusco «il fatto non sussite». Il dispositivo della sentenza è stato letto in aula giovedì 28 gennaio.
Secondo la Procura di Aosta, il medico del Pronto soccorso era uscito di casa – violando l’ordinanza di isolamento – e si era recato in Ospedale.
La vicenda
La vicenda inizia nel marzo scorso, quando l’imputato era risulta debolmente positivo. Dopo qualche giorno, il professionista fa quindi un altro tampone di verifica. E qui iniziano i guai, perché il test – che in quel momento veniva inviato fuori Regione per essere refertato – viene perso.
Ma in quel momento (siamo nella fase acuta della prima ondata), in Pronto soccorso c’era bisogno di medici. Per questo motivo, l’imputato – in accordo con il responsabile S.C. Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza – si reca nella tenda del Parini per effettuare il tampone. E proprio lì, un carabinieri lo avrebbe identificato, denunciando il fatto che il medico aveva violato la quarantena.
Il processo
Nella mattinata di giovedì sono stati sentiti alcuni testimoni, i quali hanno tutti confermato il fatto che l’imputato fosse certo della propria negatività e che si fosse recato in ospedale solamente per fare un tampone, così da poter tornare al lavoro.
L’accusa aveva chiesto la condanna a 2 mesi.
Il medico era difeso dall’avvocato Corrado Bellora, che durante l’udienza ha evidenziato come il medico, al momento dell’ultimo controllo, fosse sicuramente negativo dato che dopo nove giorni di asintomaticità (in quella situazione ne erano trascorsi 13) non ci sono in letteratura casi di virus ancora attivo.
Inoltre, con le più recenti disposizioni, il medico oggi non avrebbe commesso un illecito, in quanto ci si può recare con un mezzo proprio per sottoporsi a tampone.
(f.d.)