Lupo, Arev scrive a Legambiente: «alleàti con noi, per una legge giusta»
Il presidente dell'Association Régionale Eleveurs Valdôtains Omar Tonino scrive al Circolo valdostano a proposito della diminuzione degli atti predatori ai danni delle specie allevate; intanto il Governo regionale ha adottato la proposta di un nuovo disegno di legge sul lupo.
Lupo, Arev scrive a Legambiente: «alleàti con noi, per una legge giusta».
Nel frattempo, il Governo regionale ha adottato la proposta di un nuovo disegno di legge sul lupo.
Secondo quanto comunicato, la proposta di disegno di legge concernente «misure di prevenzione e di intervento concernenti la specie lupo, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche» è lo strumento normativo individuato che permetterà di di poter intervenire con azioni volte ad una corretta gestione della presenza del lupo in Valle d’Aosta
Il testo è stato redatto partendo dal disegno di legge licenziato dalla Commissione consiliare a fine 2019.
Nei giorni scorsi, l’assessore all’Agricoltura Davide Sapinet aveva ribadito «la sicurezza della popolazione e la tutela degli allevatori».
Omar Tonino, da qualche settimana presidente dell’Arev
L’Association Régionale Eleveurs Valdôtains che nelle scorse settimane ha eletto l’allevatore di Fontainemore Omar Tonino suo presidente, torna sul tema dopo la riunione del tavolo tecnico dei giorni scorsi, dal quale è emersa la diminuzione degli atti predatori nel 2020.
«Il peso economico del ritorno del lupo è ricaduto sulle spalle degli allevatori – spiega Tonino -. Non vogliamo minimizzare la questione ma dire che gli atti predatori diminuiscono è fuorviante rispetto al tema.
I lupi presenti sul territorio non sono certo diminuiti nell’ultimo anno, quindi gli attacchi sono solo diminuiti perchè gli allevatori hanno messo in atto molteplici strumenti di difesa» – ha commentato il presidente dell’Arev -.
Secondo l’Arev però gli strumenti di difesa hanno delle controindicazioni, per esempio i cani da guardiania, molto difficili da gestire in un territorio caratterizzato da presenza turistica.
Sono anche importanti i costi per opere di recinzione e guardiania a protezione delle mandrie.
Il rischio, secondo il presidente dell’Arev è le terre più marginali siano abbandonate e che gli allevatori siano costretti a modificare il loro sistema di conduzione, con un aggravio dei costi significativo per una gestione aziendale già di per sè poco redditizia.
«E senza contare il legame affettivo dell’allevatore con i propri animali, il benessere di ovini, caprini, equini e bovini deve essere tutelato tanto quanto quello del lupo» – precisa Omar Tonino -.
Legambiente e la legge
«Riguardo alla proposta di legge rassicuriamo Legambiente sul fatto che gli allevatori non sono illusi che questo provvedimento permetta l’abbattimetno massivo del predatore, ma può essere una risposta a un conclamato pericolo causato dai singoli esemplari; leggi simili, anzi più permissive sono già in vigore in altri Stati come per esempio la Francia».
«Una legge simile – prosegue Arev – qualora venisse approvata, non metterebbe a repentaglio la sopravvivenza della specie lupo ma – siamo ancora più convinti – proprio come lo siete voi – che la tutela ambientale sia un valore fondamentale che però in zone di montagna come la nostra debba passare indubbiamente attraverso la tutela e la conservazione dell’attività zootecnica presente sul territorio».
L’appello a Legambiente: «allèati con noi per una legge giusta»
Dall’Arev arriva, forse inaspettato, l’appello a Legambiente: «vi vorremmo nostri alleati, per fare in modo che la nostra categoria sia aiutata a trovare delle soluzioni per convivere con il predatore, anche se la presenza degli animali domestici appare incompatibile, con la presenza del predatore stesso.
Speriamo che la tecnologia e i tecnici specializzati siano utili ad apportare ulteriori soluzioni e applicare gli studi, calandoli sulla nostra specifica realtà».
(c.t.)