Forchette in piazza ad Aosta con campanacci e pentole
Forchette e non forconi, la Filiera Ristorazione Valle d'Aosta, alza la voce e suona le campane per far sentire la protesta che non intende fermarsi
Forchette in piazza ad Aosta con campanacci e pentole.
Campanacci, pentole e coperchi per far sentire, ancora più forte, la voce di protesta dei ristoratori valdostani che, sotto la sigla di “Forchette e non forconi” sono tornati in piazza Chanoux questa sera per ribadire il proprio dissenso verso le restrizioni sanitarie che ancora non consente l’apertura serale dei locali.
La nevicata che sta scendendo sulla nostra regione ha ridotto la partecipazione all’iniziativa ad una trentina di partecipanti che, però, hanno ribadito con forza la volontà di tornare a lavorare e di avere risposte certe dalle istituzioni.
«Troviamo vergognoso – ha tuonato Manuel Pagan, uno dei portavoce della protesta – che in Consiglio regionale chi dovrebbe rappresentarci ha pensato bene di astenersi nella discussione riguardante la nostra situazione. Noi non vogliamo aiuti o ristori, vogliamo solamente poter lavorare rispettando tutte le norme di sicurezze che, spendendo anche dei soldi, avevamo già predisposto».
«Siamo arrivati al punto di sperare di essere dimenticati – ha aggiunto Jean-Claude Brunet, un’altra delle voci principale della protesta – invece siamo presi di mira. Il primo pensiero è stato quello di pensare che qualcuno si è dimenticato di noi, invece si ricordano molto bene visto che le scadenze stanno continuando ad arrivare. Il governo aveva detto che non avrebbe lasciato indietro nessuno, ci hanno messo davanti per prenderci a calci meglio, chi è pagato per fare delle scelte che le faccia una volta per tutte».
Nei prossimi giorni “Forchette e non forconi” se la situazione non avrà uno sblocco continuerà a far sentire la propria voce con altre iniziative.
(sacha paternolli)