Area Megalitica: il Consiglio di Aosta chiede un futuro certo
Approvata all'unanimità la mozione presentata dalla Lega; l'idea è di spingere con la Regione per arrivare a definire l'evoluzione, soprattutto, della zona non museale, ancora in un limbo da troppi anni
Un futuro certo per l’Area Megalitica. Questo quanto richiesto, all’unanimità, dal consiglio comunale di Aosta, che accoglie la mozione (emendata) di Bruno Giordano (Lega) e prova a far sentire la propria voce a Place Deffeyes.
La mozione
L’ex primo cittadino, Bruno Giordano, chiede di fare pressioni sull’amministrazione regionale per ottenere un impegno ad arrivare con tempi certi a una definizione della destinazione dell’area, soprattutto, non museale.
«Dagli anni ’60 la città si trova un cantiere aperto, come disse Alberto Follien, la “Salerno-Reggio Calabria della Valle d’Aosta”, costata decine di milioni di euro – attacca Giordano -. Doveva portare migliaia di visitatori, ma oltre a non ottenere il risultato, ci si è dimenticati del resto della struttura».
Struttura che, nel suo complesso, è di ben 28 mila metri quadri, con ben 18 mila destinati alla parte non museale. Per questa «negli anni sono state avanzate plurime risposte per dare lustro al quartiere», dalla piazza pubblica, passando per le terme il centro commerciale, ma il risultato è che «non si parla mai dell’area non museale, peraltro fondamentale per l’Aosta del futuro».
Giordano, chiedendo l’impegno a portare avanti l’istanza, chiude con una stoccata.
«Al pari di tanti altri cantieri regionali in città si assiste a un’inazione dovuta alla mancanza di idee – chiosa -. Abbiamo a disposizione 18 mila metri quadrati e so che i tempi sono cambiati, ma se si vuole arrivare a portare almeno 30 mila persone all’anno, bisogna che la zona diventi una parte integrante della città. Il progetto, ormai, non può essere rivisto, ma almeno capiamo che destinazione dare».
Maggioranza d’accordo
Accoglie le suggestioni e richiede solo qualche modifica marginale il sindaco di Aosta, Gianni Nuti.
«L’area è ancora un corpo estraneo nella città, non solo perché architettonicamente incompatibile, ma perché è il frutto di un parto lunghissimo – spiega -. Credo sia importante muoversi per allargare lo spettro delle offerte culturali della città, ma anche per creare un collegamento tra l’area Ovest e il resto del tessuto urbano».
Nuti sposa la voglia di avere risposte.
«Sullo sviluppo della parte superiore della costruzione sinceramente non ho idea di quali ricadute potrebbe avere con una spa o un altro centro commerciale – dice -, però oggi bisogna studiare le esigenze del territorio, attualizzando i sogni di un tempo che non c’è più. Bisogna prendere posizione sul futuro della zona».
Specifica un punto l’assessore alla Pianificazione territoriale, Loris Sartore.
«Sicuramente crediamo che non sia il caso di inserire un centro commerciale nella zona – dice -. Piuttosto si deve dare un impulso a tutte le attività dell’area di via Saint-Martin-de-Corléans e zone limitrofe».
(al.bi.)