Covid e crisi economica, in 300 in piazza: politica e associazioni assenti, chiediamo ascolto e risposte
Imprenditori e lavoratori del terziario oggi, lunedì 15, ad Aosta in piazza Chanoux e sotto a palazzo regionale
Il terziario valdostano scende in piazza.
Trecento tra ristoratori, gestori di bar, albergatori, maestri di sci, addetti del food e lavoratori stagionali a manifestare oggi, lunedì 15 marzo, in piazza Chanoux il disagio e il disappunto “a un anno di distanza dalle prime chiusure per la pandemia”.
“Speravo in più persone presenti, ma tant’è – ha detto Jean-Claude Brunet, uno dei promotori dell’iniziativa e uno dei fondatori del movimento “Forchette e non forconi” -. Siamo nuovamente chiusi e non abbiamo ancora ricevute risposto. Alla politica chiediamo certezze e aiuti in tempi ragionevoli. E’ impensabile ricevere aiuti a giugno, perché allora io mi aspetto di lavorare. Quanto pesa l’autonomia?”
Maestri di sci
“E’ un anno intero che molti di noi non percepiscono neanche un euro – ricorda il maestro di snowboard, Enrico Rainero -. Questa non è dignità. Chiedo alla politica di inserire la nostra categoria e tutti i lavoratori della montagna tra le categorie svantaggiate”.
Albergatori
L’albergatore Piero Roullet
“Dove sono i sindaci, i politici, l’Adava, la Chambre e le associazioni di categoria oggi? Qui non c’è nessuno! – tuona Piero Roullet, albergatore di Cogne -. La politica è chiusa in se stessa e è attenta a una sola cosa: il voto”.
Roullet guarda al futuro del turismo: “basta guardare a nuovi impianti di risalita giustificando che servono a sostenere gli alberghi e lo sviluppo – ha detto Roullet -. Basta a nuovi alberghi realizzati da gruppi immobiliaristi, perché viene penalizzato il territorio: i proventi non rimangono in Valle. Bisogna riflettere sul futuro del turismo valdostano, perché se crolla questo crolla tutta l’economia della regione”.
A dire il vero, qualche rappresentante politico c’era: presenti alcuni consiglieri regionali della Lega, di Pour l’Autonomie e del M5S.
Bar e ristoranti
“Siamo allo stremo – esordisce Flavia Balbis -. Non siamo untori e proprio non capiamo perché non possiamo tenere aperto anche la sera. Non ce la facciamo proprio più. Chiediamo certezze”.
Partite Iva
“Situazione drammatica, che non può e non deve proseguire – ricorda Edoardo Artari, imprenditore e leader del movimento Valle d’Aosta Futura -. Non è possibile proseguire in questa direzione, la politica ha il dovere di dare risposte”.
Lavoratori stagionali
Si leva forte anche la voce dei lavoratori stagionali, come quelli degli impianti a fune: “siamo stati a disposizione delle società degli impianti da novembre, ma alla fine la chiamata non è mai arrivata – dicono -. Abbiamo famiglie e è un anno che non lavoriamo”.
La protesta a palazzo regionale ![]()
Da piazza Chanoux a Place Deffeyes: la manifestazione si sposta sotto palazzo regionale. A gran voce, un centinaio di manifestanti hanno chiesto di parlare con i vertici regionali, proprio come fece circa un mese fa Brunet, dopo aver platealmente protestato con megafono e un carretto pieno di letame. Allora, come oggi la riposta è una sola: gli aiuti regionali non possono arrivare prima di giugno.
(lu.me.)