Covid, stop a lavoratori dal Marocco: Coldiretti lancia l’allarme per le aziende agricole
Il ramo valdostano dell'associazione mette in guardia sul mancato arrivo di lavoratori marocchini in Valle per il blocco dei voli: ogni anno nella nostra regione oltre 400 stranieri per agricoltura e allevamento
Covid, stop ai collegamenti aerei con il Marocco, aziende agricole valdostane in difficoltà per l’impossibilità dei lavoratori di giungere a destinazione. Questo l’allarme lanciato da Coldiretti Valle d’Aosta.
L’allarme
Ogni anno, infatti, sono tanti i lavoratori in arrivo dal Marocco e questo sta mettendo a dura prova anche la realtà valdostana.
«Per noi è un grave problema – sottolinea il presidente di Coldiretti VdA, Alessio Nicoletta – perché la comunità marocchina è, da sempre, una delle più numerose tra i lavoratori provenienti da fuori dei confini comunitari».
I dati parlano, per ogni stagione estiva, di oltre 400 lavoratori in arrivo da diversi paesi.
Dalla Romania ne arrivano circa 150, 140 sono quelli provenienti dal Marocco, 30 dall’Albania e una novantina da altri paesi di Nord Africa ed Est Europa.
«Questi sono i mesi in cui le aziende zootecniche si dotano del personale che dovrà poi salire in alpeggio per la cura degli animali e la lavorazione del latte – evidenzia ancora Nicoletta -. Sono mestieri delicati, che richiedono una specializzazione, tanta esperienza oltre a una spiccata capacità di adattamento per le dure condizioni di vita che il lavoro in montagna richiede».
Contatti con ambasciata
Le contromisure sono già partite.
«Stiamo seguendo e sostenendo il lavoro che Coldiretti sta portando avanti a livello nazionale con l’Ambasciata del Marocco per cercare di superare le difficoltà determinate dalle misure cautelative adottate» continua il direttore Elio Gasco.
«In queste condizioni – spiega il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini – è importante la presentazione da parte della Commissione europea del Digital green pass con l’obiettivo di consentire la libera circolazione all’interno dell’Ue per lavoro o turismo. È fondamentale arrivare ad accordi bilaterali con i Paesi dove è più rilevante il flusso di lavoratori».
Semplificazione voucher agricolo
Ma in una situazione così complessa sono anche altri gli aspetti da tenere in considerazione.
«In un momento in cui si registra un rinnovato interesse degli italiani per il lavoro agricolo è anche importante una radicale semplificazione del voucher “agricolo” – conclude Prandini -. Questo permetterebbe di ridurre la burocrazia, consentendo anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di svolgere lavori nelle campagne, peraltro in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione o in difficoltà».
(al.bi.)