“Truffa degli asfalti”: cadono le accuse dopo che gli imputati hanno risarcito le vittime
Le 10 persone alla sbarra sono state assolte dall'accusa di associazione a delinquere
Tutti assolti dall’accusa di associazione a delinquere, mentre per l’imputazione di truffa i giudici hanno stabilito il “non luogo a procedere”. E’ finito così il processo relativo alla presunta “truffa degli asfalti”.
Alla sbarra vi erano Patrick Joseph O’Leary, Kevin Duggan, Robin O’Donoghue, John Flynn, Fredrick Flynn, Bartosz Sadowsky, Dorel Boiciuc, Lukaz Adam Wawezyniak, Sylvester Ziotkowski e Ionel Popescui.
I fatti
Secondo l’accusa, nel 2016 gli imputati avrebbero offerto a più privati prezzi scontati di circa il 50% per riasfaltare vialetti e piazzali, sostenendo di poter procedere a quelle condizioni perché il bitume era avanzato da altri lavori. Tuttavia, per gli inquirenti veniva steso solamente uno strato da 2 centimetri (anziché 8-12) di materiale; per questo motivo, dopo poco tempo, il manto era già consumato.
Le truffe segnalate erano avvenuto a Pila, Bionaz e nei dintorni di Aosta.
Gli imputati hanno però proceduto al risarcimento e, per questo motivo, tutte e dieci le parti offese hanno ritirato le querele, facendo cadere l’accusa di truffa. Per l’ipotesi di associazione a delinquere, invece, i giudici del Tribunale di Aosta hanno assolto i dieci imputati.
(f.d.)