Valle d’Aosta, Gianclaudio Bressa nominato membro della Commissione paritetica
La candidatura è passata con 20 voti a favore dei 21 nella disponibilità della maggioranza
Gianclaudio Bressa, senatore del Pd, ma iscritto al gruppo Per le Autonomie, lo stesso del valdostano Albert Lanièce, già sottosegretario al ministero degli affari regionali e sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, è il terzo rappresentante della Regione Valle d’Aosta nella Commissione paritetica insieme al senatore Lanièce e a Barbara Randazzo, professore ordinario di istituzioni di diritto pubblico all’Università di Milano e socio fondatore dello Studio legale Onida Randazzo e Associati. La candidatura è passata con 20 voti a favore dei 21 nella disponibilità della maggioranza.
In aula
Stigmatizza la gestione del dossier Paritetica il capogruppo della Lega Andrea Manfrin: «Le modalità di condivisione con la minoranza sono ancora inferiori a quelle che hanno portato alla rinuncia di fare parte della Commissione di Giovanni Maria Flick. Presidente, Lei, ha replicato l’errore. Mi chiedo se siano queste le modalità. Disse in aula che per Lei la composizione ideale della Commissione paritetica era un politico e due tecnici. Oggi, viene a proporci un altro politico: un senatore del Partito democratico».
«Nulla da eccepire su entrambi i nomi ma ideologicamente non è corretto» ha aggiunto la collega di partito Niocoletta Spelgatti.
«Non si può pretendere che tutto il Consiglio condivida le nomine se alla base non c’è una condivisione. E’ un ruolo che deve rappresentare tutti i valdostani. E questo non è stato» ha sottolineato il capogruppo di Pla Marco Carrel che lamenta il fatto di avere appreso il nome di Bressa dal telegiornale regionale. «Neppure con un giorno di anticipo come avvenne per Flick e colleghi. Legittimo ma inopportuno».
La replica
Così il presidente della Giunta Erik Lavevaz: «In parte anche io mi stupisco che 15 giorni fa nessuno abbia preso la parola. Tant’è. Prendo atto che un po’ tutti avete la verità in tasca sulle interlocuzioni intercorse con i candidati. Oggettivamente una candidata è stata votata da tutti (Barbara Randazzo ndr). Non ho ritenuto utile presentare il nome del nostro candidato alla capigruppo alla luce di quanto avvenuto 15 giorni fa. Forse sbagliando».
(d.c.)