Giornata vittime del Covid: svelata la stele commemorativa al cimitero di Aosta
Nel cimitero aostano anche una via dedicata ai morti della pandemia; Gianni Nuti: «Pietra indelebile per le future generazioni»
Lo svelamento della stele posizionata all’inizio del viale principale del livello inferiore del cimitero di Aosta, anch’esso dedicato a loro. Si è celebrata così, nel capoluogo rossonero, la Giornata nazionale dedicata alle vittime del Covid-19.
La cerimonia
La stele dedicata alla vittime del Covid
Nel pomeriggio di venerdì, amministrazione comunale e APS hanno voluto rendere omaggio in maniera delicata e sentita a tutti coloro che hanno pagato a caro prezzo la pandemia, regalando, alla presenza dei parenti delle vittime, lo svelamento di una stele commemorativa (realizzata dalla ditta Pardini Marco di Tonino Pardini di Saint-Marcel), nonché l’intitolazione del viale in cui la stessa è posata.
L’omaggio
A rendere ancora più suggestivo il tutto, un omaggio al ricordo di coloro che non avevano potuto ricevere l’ultimo saluto, in quanto morti nel primo periodo della pandemia.
L’addetto stampa del Comune, Francesco Mileto, sulle struggenti note del clarinetto di Michela Parma della banda musicale di Aosta, ha così letto i 151 nomi di queste sfortunate vittime, che finalmente hanno potuto ricevere il giusto commiato.
Il commento
«Questo evento si tiene volutamente nella giornata nazionale dedicata alle vittime della pandemia ed è dedicato non solo a chi non è più tra noi, ma anche ai medici, agli operatori sanitari e a tutti i volontari che hanno lottato in questi due anni di emergenza» ha esordito il presidente di APS, Matteo Fratini.
Che ha poi proseguito.
«È una tragedia che lascerà un dolore indelebile, ma anche la memoria di una società migliore per unione e altruismo – ha continuato -. Insieme all’amministrazione comunale abbiamo scelto di intitolare la stele e il viale su cui è posizionata alle vittime della pandemia, per non dimenticare queste persone e il tragico periodo che abbiamo vissuto».
Racconta la genesi dell’idea il sindaco di Aosta, Gianni Nuti.
«La stele è stata fatta di materia nera per simboleggiare il dolore che abbiamo vissuto – ha detto il primo cittadino – È luminosa, come le persone perdute, e al centro c’è una crepa fatta di linee spezzate per il doloroso ricordo delle vittime».
Nuti ha poi proseguito ricordando che «due anni fa purtroppo eravamo bloccati a casa per fronteggiare la pandemia e nessuno ha potuto accompagnare le vittime nel loro ultimo viaggio – ha concluso-. Lo facciamo oggi con questa cerimonia a loro dedicata. La stele è il simbolo che abbiamo scelto per ricordare questo doloroso periodo, che sarà una pietra indelebile per le future generazioni».
(michael ghignone)