23 anni fa il rogo nel tunnel del Monte Bianco, «ferita ancora aperta»
Il presidente della Regione Erik Lavevaz ha ricordato il triste anniversario in apertura dei lavori della seconda giornata di Consiglio regionale
23 anni fa il rogo nel tunnel del Monte Bianco, «ferita ancora aperta».
Rispondendo a un’interrogazione sul tema trasporti, il presidente della Regione Erik Lavevaz ha ricordato il tragico rogo nel traforo del Monte Bianco che il 24 marzo 1999 causò la morte di 39 persone.
«Una ferita ancora aperta» – ha commentato il presidente della Regione.
Nel rogo del tunnel morirono sei valdostani: Maurilio ‘Nadio’ Bovard, la moglie Nadia e la figlia Katia, Valter Pascal, Stefano Manno e Pierlucio ‘Spadino’ Tinazzi.
Oltre ai sei valdostani morirono altri 7 italiani, 18 francesi e due belgi; le altre sei vittime provenivano da Regno Unito, Lussemburgo, Olanda, Slovenia, Croazia e Germania.
23 anni fa il rogo nel tunnel del Monte Bianco
23 anni fa, intorno alle 10.30, il camionista belga Gilbert Degrave imboccò il tunnel del Monte Bianco dal versante francese.
Sul suo camion frigo, un carico di margarina e farina.
Alle 10.48 il mezzo prese fuoco, costringendo l’autista a fermarsi all’interno della galleria.
L’allarme arrivò pochi minuti dopo, sia dal versante francese che su quello italiano.
I soccorsi partirono immediatamente ma non fu possibile impedire la tragedia.
L’incendio fu domato dopo 53 ore ininterrotte di lavoro. Il collegamento con la Francia rimase chiuso quasi tre anni; fu riaperto al traffico il 9 marzo 2002.
I danni sono stati calcolati in oltre 300 milioni di euro.