Rifiuti, le associazioni alla politica: «è il momento di fare ciò che tutti dicono di volere: il bene della Valle d’Aosta»
Nel Consiglio regionale convocato per mercoledì 27 giovedì 28 sarà in discussione l'approvazione dell'aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti (Pngr)
Rifiuti, le associazioni alla politica: «è il momento di fare ciò che tutti dicono di volere: il bene della Valle d’Aosta».
Nel Consiglio regionale convocato per mercoledì 27 giovedì 28 sarà in discussione l’approvazione dell’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti (Pngr).
All’ordine del giorno del Consiglio Valle, rinviato la scorsa settimana e riconvocato per il 27 e 28 aprile, ci sono la discussione del nuovo testo del Piano regionale di gestione dei rifiuti per il quinquennio 2022-2026 e la proposta legislativa del gruppo Progetto Civico Progressista che contiene disposizioni in materia di gestione di rifiuti speciali, dei quali relazioneranno i consiglieri Albert Chatrian (AV-VdAU) e Chiara Minelli (PCP).
«Questa sarà un’importante occasione per i consiglieri regionali per fare ciò che tutti dichiarano di volere: il bene presente e futuro della Valle d’Aosta» scrivono in una nota il Comitato discarica sicura Pompiod e l’associazione Valle Virtuosa.
Secondo le associazioni, il documento scaturito dalle consultazioni nell’ambito della Valutazione ambientale strategica (Vas) è «condivisibile, frutto sia di confronti pubblici preventivi, che delle numerosissime osservazioni fatte successivamente in sede di Vas dai portatori di interesse (amministratori, enti, aziende, associazioni e comitati)».
Le osservazioni delle associazioni
Gestione rifiuti urbani
Il Comitato discarica sicura Pompiod e Valle Virtuosa ricordano come gli obiettivi del nuovo piano siano «necessariamente ambiziosi per superare i ritardi accumulati per il mancato raggiungimento degli obiettivi posti dal precedente PRGR (2015-2020) che sono la principale causa dell’attuale considerevole aumento delle bollette a carico degli utenti del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani».
Le associazioni ricordano come passi fondamentali per aumentare l’efficacia e l’efficienza del sistema digestione dei rifiuti l’estensione a tutto il territorio regionale del porta a porta, della raccolta dell’organico, il potenziamento del compostaggio domestico e l’avvio di quello di comunità, l’adozione della tariffa puntuale (chi più inquina più paga) e l’istituzione di un unico Ato (Ambito Territoriale Ottimale).
A questo proposito, si legge nella nota, «consideriamo un inaccettabile passo indietro aver posticipato l’entrata in vigore dell’Atounico, prevedendo soltanto “l’avvio di un percorso finalizzato alla verifica della percorribilità del cambiamento dell’attuale modello organizzativo tramite la soppressione dei sotto ambiti e la formazione di un Ato unico per la gestione dell’interociclo dei rifiuti urbani; tale analisi dovrà essere conclusa entro la fine del 2026».
Una modifica che secondo le associazioni depotenzia l’efficacia del piano, «riteniamo indispensabile che i Consiglieri regionali mantengano inalterata la formulazione iniziale del Volume I (gestione rifiuti urbani, ndr) vigilando, in seguito, che vengano rispettate le scadenze di attuazione in esso riportate».
Gestione rifiuti speciali
«Per quanto riguarda la Gestione dei Rifiuti Speciali (Volume II e Volume IV) – scrivono le associazioni -evidenziamo che la diversa procedura di elaborazione e la mancanza di un confronto preventivo con i portatori di interesse hanno prodotto dei documenti poco incisivi».
Le associazioni si rivolgono ai consiglieri regionali chiedendo di «aumentare l’efficacia del sistema per la gestione dei rifiuti speciali», evidenziando criteri troppo permissivi per la localizzazione degli impianti e la necessità che le disposizioni del nuovo piano si dovrebbero applicare anche ai procedimenti avviati e non ancora terminati.
Nella nota inoltre Valle Virtuosa e Comitato di Pompiod suggeriscono di sottoporre a verifica di conformità ai criteri del nuovo piano le autorizzazioni già rilasciate e di «limitare drasticamente il numero di concessioni di impianti di trattamento che supera di molto le necessità della nostra Regione, per impedire che il surplus di offerta impiantistica porti al verificarsi del fenomeno di migrazione verso la Valle dei rifiuti da trattare».
Le tariffe
Un appunto di Valle Virtuosa e del Comitato di Pompiod riguarda poi le tariffe di smaltimento e trattamento che «devono poi essere strettamente monitorate e mantenute a livelli paragonabili a quelle di impianti simili nelle altre regioni. Tariffe troppo basse comportano inevitabilmente trattamenti meno rigorosi che riversano i costi sull’ambiente e favoriscono la migrazione di rifiuti da fuori Regione, vanificando il principio di prossimità».
Non poteva mancare un passaggio sulla discarica di Pompiod che le associazioni ricordano «è una discarica per rifiuti inerti e non deve, all’interno del piano, essere ricompresa tra quelle per rifiuti non pericolosi».
Un’ultima richiesta rivolta ai consiglieri riguarda la necessità di effettuare studi epidemiologici «volti a garantire il mantenimento della salute pubblica anche in presenza di impianti di smaltimento o trattamento dei rifiuti».
«La crisi ambientale, climatica, sanitaria ed economica che stiamo attraversando impone un deciso cambio di passo rispetto al passato – conclude la nota -. È giunto il momento che la politica valdostana prenda coscienza delle proprie gravi responsabilità verso le generazioni future ed agisca da subito in modo fattivo per il bene comune, non solo della Valle d’Aosta ma dell’intero pianeta».
(e.d.)