Lite con coltello in un locale di Aosta: scarcerato il barista
Accogliendo l'istanza degli avvocati difensori, il gip ha concesso i domiciliari a Stefano Corgnier
Dopo oltre un mese di carcere, Stefano Corgnier, il barista di 43enne indagato per l’accoltellamento del 31 marzo avvenuto al Crazy Fox di Aosta, è tornato a casa. Accogliendo l’istanza presentata dagli avvocati Giuseppe Gallizzi e Claudio Soro, infatti, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Aosta ha concesso i domiciliari a Corgnier. L’uomo ha potuto lasciare la casa circondariale di Brissogne nella giornata di lunedì 9 maggio.
I fatti
Il barista era stato arrestato nella notte tra il 30 e il 31 marzo dai Carabinieri. Secondo quanto ricostruito dai militari, il 43enne aostano – titolare del bar in cui sarebbero avvenuti i fatti – avrebbe colpito un conoscente alla gola con un coltello al culmine di una lite “per ragioni private”.
La presunta vittima dell’aggressione (attualmente assistita dall’avvocato Corrado Bellora) se l’era cavata con 10 giorni di prognosi, mentre il barista – che si era a sua volta ferito nella colluttazione – i medici avevano dato una prognosi di 7 giorni.
La perizia sulla ferite
Corgnier, che risulta incensurato, già la sera dei fatti aveva riferito ai Carabinieri di essersi difeso, respingendo dunque le accuse mosse dalla Procura della Repubblica nei suoi confronti.
Elementi utili alle indagini, comunque, sono attesi per l’inizio di giugno, quando il medico legale incaricato dagli inquirenti di via Ollietti depositerà la relazione sulle ferite riportate dai due protagonisti dei fatti. La perizia servirà al pm Luca Ceccanti per valutare se le lesioni siano compatibili con un’ipotesi di tentanto omicidio o se la contestazione sia da riformulare in lesioni aggravate.
(f.d.)