Siccità, «Siamo agli sgoccioli»: il 2022 come i peggiori scenari del 2050
Siccità, «Siamo agli sgoccioli»: il 2022 come i peggiori scenari del 2050.
Presentata una campagna di sensibilizzazione sulle 10 buone pratiche da adottare per salvaguardare la riserva idrica quest’anno fortemente compromessa dalla siccità.
Della grande sete della Valle d’Aosta ormai si è parlato a più riprese e con diversi approfondimenti, l’amministrazione regionale ha deciso di fare oggi, martedì 28 giugno, il punto della situazione con un incontro che ha riunito tecnici regionali e dell’Arpa per lanciare la campagna di sensibilizzazione per residenti e turisti.
La neve è finita
Non ci va tanto per il sottile Edoardo Cremonese, ricercatore ed esperto di cambiamenti climatici di Arpa Valle d’Aosta.
«Abbiamo finito la neve con due mesi di anticipo. Si stanno sciogliendo i ghiaccia, che senza la copertura della neve sono più scuri e fondono più rapidamente – sottolinea -. Stiamo intaccando una risorsa idrica non rinnovabile, è un’erosione del nostro capitale. Si stanno verificando nel 2022 i peggiori scenari che avevamo ipotizzato per il 2050».
Un assaggio della situazione dei prossimi anni

Cremonese è intervenuto nell’ambito dell’incontro di questo pomeriggio, al quale hanno partecipato oltre ai tecnici, il presidente Erik Lavevaz, gli assessori all’agricoltura e lavori pubblici Davide Sapinet e Carlo Marzi e il presidente del Bim Joël Creton.
Il presidente della Regione Lavevaz ha parlato di «un’emergenza contingente per un inverno secco e un inizio estate particolarmente caldo».
«Abbiamo già finito la scorta idrica dei nevai e abbiamo iniziato a intaccare la risorsa ghiaccio cosa che di solito accade a inizio settembre – osserva -. È un piccolo assaggio amaro della situazione idrica della regione nei prossimi anni. Abbiamo la necessità di fare del nostro meglio, nel nostro piccoli, la necessità di saperci adattare al cambiamento mettendo in campo azioni calate nella realtà della nostra regione per vivere e convivere con questi cambiamenti».
Secondo Lavevaz lo si può fare da un alto «migliorando la rete idrica e dall’altro tramite un utilizzo consapevole dell’acqua da parte del cittadino, oltre a un piano di interventi per la realizzazione di accumuli idrici non più procastinabile, sia per l’utilizzo umano, sia per quello agricolo».
Sistema idrico regionale in forte crisi
L’assessore Carlo Marzi ha evidenziato come oggi si presentino «le condizioni di deflusso dei corsi d’acqua e delle portate delle sorgenti che tipicamente si raggiungevano a fine luglio/metà agosto, con piene stagionali inferiori tra il 30 e il 50%, con punte anche del 70%, rispetto alle medie degli ultimi trent’anni».
Il sistema idrico regionale è in forte crisi per la concomitanza di più fattori, spiega Marzi:
- elevate temperature;
- grave carenza delle precipitazioni;
- un delicato equilibrio tra il settore irriguo e il settore idroelettrico
È la riorganizzazione dell’assetto idrico della Regione, sia dal punto di vista infrastrutturale, sia di quello agricolo, la priorità di intervento per l’amministrazione regionale, con lo stoccaggio di risorse idriche o il prelievo di acque superficiali.
«In buona sostanza si tratta di saper gestire un cambiamento anche culturale e sociale e di reperire i finanziamenti per poter realizzare le strutture».
Tra gli interventi che la Regione sta portando avanti la collaborazione con il Bim per individuare criticità e interventi mirati per aumentare le fonti di approvvigionamento, in tempi brevi.
Nell’arco del prossimo trentennio Bim e Comuni hanno segnalato un’esigenza, a livello acquedottistico che ammonta a 266,8 milioni di euro, «che fanno parte dei 444,9 milioni di euro oggetto di trattazione in occasione del DL 59 approvato a maggio in Consiglio e divenuto la legge 7 del 2022. Complessivamente, quindi – conclude Marzi – il Bim con la legge n. 7 del 30 maggio 2022, e con l’approvazione del Ddl in via di definizione sui canoni per le grandi derivazioni idroelettriche, potrà destinare annualmente almeno 7,5 milioni di euro ulteriori al finanziamento del programma di intervento nel settore del servizio idrico».
Settore agricolo in difficoltà
Anche il settore agricolo è «particolarmente provato. La situazione climatica, dopo pandemia, guerra e rincaro dei prezzi, è la prova più difficile da superare» dice l’assessore Davide Sapinet.
«C’è forte preoccupazione per la seconda parte della stagione, dopo la monticazione. Il primo taglio del fieno è di poco inferiore alla media, ma il secondo taglio è a rischio».
Che la situazione si stia aggravando è sotto gli occhi di tutti. Se a maggio solo qualche Comune aveva manifestato difficoltà con l’approvvigionamento idrico, adesso il numero è aumentato di altri 8/10 comuni, come ha sottolineato Creton del Bim.
Pioggia fortemente sotto la media
Sara Ratto, responsabile del Centro funzionale regionale parla di deficit idrico a causa di precipitazioni piovose in primavera «fortemente al di sotto della media», cosa che ha «sicuri riflessi in campo agricolo e per la disponibilità idrica anche nelle falde sotterranee».
Le temperature alte inoltre incidono sullo sviluppo e la produzione della vegetazione.
Il capitale dei ghiacciai tiene in piedi il sistema
«Stiamo consumando il capitale dei nostri ghiacciai, ma è grazie a quel capitale che manteniamo in piedi il sistema» dice Raffaele Rocco, coordinatore del dipartimento risorse idriche e territorio della Regione.
«Stiamo già ragionando in prospettiva. Quando questo incubo diventerà una norma, noi saremo pronti ad avviare iniziative che ci permetteranno di affrontarla».
Siamo agli sgoccioli: 10 buone pratiche per la salvaguardia delle risorse idriche
Parte oggi la campagna di comunicazione curata da Visa Multimedia con brochure disponibile sul sito dell’amministrazione regionale, con una campagna stampa sui media locali e sui social per sensibilizzare cittadini e turisti a usare consapevolmente la risorsa acqua.
«Un decalogo di consigli noti a tutti – spiega Luca Franzoso, coordinatore del Dipartimento ambiente della Regione -, ma che possono contribuire a recuperar quel 30% di risorsa idrica che manca all’appello».
- Chiudi il rubinetto mentre ti lavi i denti, ti radi o ti insaponi
- Non usare acqua potabile per irrigare il giardino
- Lava frutta, verdura o piatti in una bacinella e usa acqua corrente solo per il risciacquo
- Bagna l’orto al mattino presto o la sera
- Usa lavastoviglie e lavatrice a massimo carico e scegli elettrodomestici di classe A+
- Ripara i rubinetti che giocciolano
- Installa sanitari con scarico differenziato
- Riduci il lavaggio dell’auto e usa un secchio
- Installa riduttori di flusso
- Preferisci la doccia al vasca da bagno
(erika david)
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