Aosta: dal rapporto SNPA buone notizie per la qualità dell’aria, ma le perdite idriche sono un problema
L'analisi, presentata lunedì, ha posto l'attenzione sui trend ambientali in un arco di tempo di cinque anni
Il primo rapporto SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) ha analizzato i trend ambientali nell’arco di cinque anni nei capoluoghi italiani. Per la città di Aosta le buone notizie riguardano la qualità dell’aria e la mobilità. Le perdite idriche, però, rappresentano un problema. Di seguito, i principali risultati dell’analisi.
Il rapporto SNPA su Aosta
Il primo rapporto SNPA ha scattato una fotografia della transizione dei capoluoghi italiani verso la sostenibilità urbana. L’analisi, basata su un arco temporale di cinque anni, ha avuto come chiavi di lettura la vivibilità, la circolarità e la resilienza ai cambiamenti climatici.
Il rapporto è stato presentato oggi, lunedì 4 luglio.
Aosta vivibile
Per ciò che riguarda la vivibilità, il capoluogo regionale mostra un quadro eterogeneo. Le note positive arrivano dalla diminuzione delle concentrazioni di PM10 nel periodo 2013-2020. In crescita anche le piste ciclabili. Nel 2020, poi, le auto con standard Euro 0-3 erano un terzo rispetto al 2015.
Stabile la disponibilità di aree pedonali, che rappresenta però uno dei valori più bassi fra quelli osservati nel campione. Discorso sostanzialmente simile per le aree verdi.Tra il 2015 e il 2019 si è registrato un andamento «fluttuante» per quanto riguarda l’inquinamento acustico. Il settore delle acque rileva, invece, l’intero carico organico depurato nel periodo 2009-2018.
Aosta circolare
Il rapporto analizza anche la raccolta differenziata. Nel 2019 era pari al 69,2%. Si tratta di uno dei dati migliori tra i comuni analizzati. In crescita del 60% la produzione di rifiuti organici, e del 5,7% quella dei rifiuti organici. Le vetture elettriche e ibride nel 2020 erano l’1,2% del parco auto.
Sono limitate anche le perdite di superfici agricole naturali e seminaturali.
Rispetto alla media nazionale, poi, è stata rilevata una crescita dell’erogazione giornaliera pro capite di acqua per uso potabile dal 2012 al 2018, con il picco nel 2018.
Nel periodo di osservazione 2015-2019 è diminuita la domanda di trasporto pubblico locale.
Margini di miglioramento, poi, sono stati riscontrati per quanto riguarda gli orti urbani.
Aosta resiliente
Le dolenti note arrivano sul fronte delle perdite idriche. Il dato è del 2018, ma viene evidenziato un valore del 30%. Il tema, pur con un valore vecchio di quattro anni, è di grande attualità vista la grande sete che ha colpito la Valle d’Aosta.
Le porzioni più sensibili ai cambiamenti climatici sono quelle dei minori di 5 anni e degli over 65. «Tali andamenti suggeriscono la necessità di approntare politiche di adattamento attente, in particolare, alla categoria di popolazione meno giovane e finalizzate ad aumentarne la capacità di risposta rispetto alle criticità di natura climatica». Lo si legge nelle conclusioni del rapporto.
(t.p.)