Pnrr, il presidente Lavevaz: «E’ una sfida da non perdere»
In Valle d'Aosta sono oltre 200 i progetti legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza
Pnrr, il presidente Lavevaz: «E’ una sfida da non perdere».
«Siamo chiamati a cercare di raccogliere il meglio per dare il più possibile ai nostri territori. Questo è un piano che non ha precedenti recenti». Lo ha sottolineato il presidente della Regione Erik Lavevaz, intervenuto in mattina alla Cittadella dei giovani di Aosta all’incontro con il ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani, sui “Dialoghi sul Pnrr”.
I fondi
In Valle d’Aosta i progetti finanziati per 345 milioni sono 208. Il 22% degli interventi sono legati alla sanità e il 18% alle risorse idriche che «sono i punti che in questo momento storico hanno più necessità di attenzione da parte di chi amministra».Il capo dell’esecutivo ha ricordata alcune cifre: tra queste i 20 milioni ad Arvier, i 50 milioni per le fonti rinnovabili, i 110 milioni per l’elettrificazione della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea, i 18 milioni per nido, scuole e mense scolastiche e i 51 milioni per l’inclusione sociale. «Ora la sfida – ha aggiunto Lavevaz – è portare a compimento i progetti anche se le difficoltà sono grandi, anche dal punto di vista tecnico organizzativo, viviamo una fase in cui le Pubbliche amministrazioni sono sotto organico».
Ha riferito che solo il 4% dei progetti è concluso; il 17% è in corso realizzazione, il 22% in fase progettuale, il 57% è soltanto alla fase di programmazione.
Aosta
Per il sindaco di Aosta Gianni Nuti: «L’amministrazione comunale ha intercettato da subito la sfida, istituendo un’unità di progetto trasversale a tutte le forze in Consiglio». Cita i 15 milioni per il quartiere Cogne, i 250 mila euro per la riqualificazione energetica del teatro Giacosa, il nuovo palaghiaccio e il nuovo maneggio coperto «che renderebbero la regione Tzamberlet identificabile come anima sportiva della città» ha puntualizzato, concludendo: «Alla fine degli interventi i cittadini non sentiranno l’Europa come una entità pienamente vissuta sarà un fallimento sociale».
Programmazione a lungo termine
Per il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani «il Pnrr ci ha costretti a fare un esame di coscienza di ciò che serve al Paese e per la prima volta in Italia si è fatta una pianificazione strategica a lungo termine. Il Piano vincola per il futuro qualunque forza politica che guiderà il Paese».
Cingolani ha parlato di 4,38 miliardi per la crisi idrica, di risorse per la purificazione e il riutilizzo delle acque reflue; di oltre due miliardi per risanare gli acquedotti ‘colabrodo’. «Un quarto della precipitazione media annuale in Italia garantirebbe di coprire tutto il fabbisogno dell’agricoltura» ha ricordato e ha prospettao la realizzazione di nuovi invasi per stoccare l’acqua e di una irrigazione 4.0.
(danila chenal)