Aosta, nidi comunali: rivoluzione per aumentare posti, flessibilità e qualità
Si passerà dall'appalto di servizi alla concessione per cinque anni; Comune, Regione e UniVdA al lavoro per un polo di formazione di eccellenza
Aosta, dall’autunno parte la rivoluzione dei nidi comunali, con lo scopo di migliorare l’offerta, rispondere alle esigenze delle famiglie e ampliare la disponibilità dei posti.
Concessione, no appalto di servizi
Il Comune di Aosta, infatti, a partire dal nuovo anno scolastico e in concomitanza con la scadenza dell’attuale appalto per la gestione dei nidi comunali di viale Europa, via Roma e Nido “Massimo Berra”, ha deciso di apportare corpose modifiche.
Il governo del capoluogo ha infatti deciso di abbandonare la strada dell’appalto di servizi, optando per l’attivazione di una procedura, tramite la CUC regionale, che porterà alla gestione delle tre strutture comunali attraverso lo strumento della concessione.
Almeno due gestori
La procedura prevede che la gestione non possa essere affidata a un solo soggetto.
Infatti ne dovranno essere individuati almeno due: uno gestirà il nido di via Roma, mentre l’altro si occuperà di viale Europa e del Massimo Berra.
I vantaggi
Secondo l’amministrazione comunale, questa scelta porterà diversi vantaggi.
Per prima cosa, lo strumento della concessione avrà durata maggiore (cinque anni invece di tre) e permetterà agli aggiudicatari di sviluppare un progetto socio-educativo di più ampio respiro.
Inoltre, dovrebbe contribuire e responsabilizzare maggiormente l’operatore economico in merito ai potenziali rischi di gestione, incentivandolo a migliorare la qualità della proposta.
Per raggiungere questo obiettivo e per stimolare la fornitura di un servizio più flessibile, la gara prevede l’attribuzione di un punteggio supplementare ai progetti che prevedano servizi di sostegno alla genitorialità, come l’apertura al sabato, gli orari prolungati e altre agevolazioni.
Il bando
Il bando per la concessione dei nidi e dei servizi di sostegno alla genitorialità è stato pubblicato lunedì 8 agosto sul portale PlaCe-VdA della CUC.
Le offerte potranno essere presentate entro le 12 di mercoledì 21 settembre.
Alla gara potranno prendere parte solamente gli operatori che avranno iniziato la procedura di accreditamento attivata dall’assessorato alle Politiche sociali della Regione, per la quale il Comune di Aosta ha prodotto un manuale che consenta ai soggetti che completano l’iter di vedere accertata la qualità elevata dello standard nel settore pedagogico-educativo.
Strutture private
Tenendo conto del fatto che anche le strutture private potranno richiedere l’accreditamento, così da potersi convenzionare con l’ente pubblico, Comune e Regione hanno pattuito di aumentare l’offerta di posti disponibili per il servizio di nido.
I posti passeranno così da 125 a 150, consentendo agli enti di esaurire più facilmente le graduatorie e di predisporre convenzioni con strutture private accreditate per i 24 posti mancanti.
In arrivo il sistema voucher
Altra novità riguarda l’introduzione dei voucher comunali.
Attualmente, le famiglie pagano parte della quota del servizio in base all’Isee, mentre il resto viene integrato dall’Amministrazione comunale.
Con i voucher comunali, invece, una quota verrà versata ai concessionari dalle famiglie, mentre la parte restante verrà attribuita dal Comune alle famiglie attraverso voucher virtuali e, in seguito, fatturata al Comune dagli stessi concessionari.
«Per le famiglie non cambierà nulla in termini economici, visto che rimane anche la possibilità di fruire del Bonus INPS – spiega l’assessora comunale alle Politiche sociali, Clotilde Forcalleti, ma potranno visualizzare gli importi realmente messi a disposizione da parte del Comune, acquisendo così anche maggiore consapevolezza dell’investimento che Regione e Comune fanno in relazione a un servizio che costa 900 euro al mese a minore».
Interpellate le famiglie
Al fine di valutare l’utilità delle innovazioni, l’amministrazione comunale di Aosta proverà anche a recepire indicazioni e suggerimenti da parte delle famiglie al termine di una prima fase di sperimentazione.
Per questo motivo è stata avviata una collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta per effettuare uno studio sul campo che servirà a sondare l’utenza in merito al servizio e alle eventuali criticità palesate.
«Sarà uno studio quantitativo e qualitativo che avrà la scientificità dell’ambito accademico, ma che presenterà risultanze e indicazioni che potranno essere rese immediatamente operative – spiega ancora Forcellati -. In questo modo potremo orientare le nostre scelte nell’ottica di miglioramento del servizio».
Polo di eccellenza per la formazione
Comune e coordinamento regionale, inoltre, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione di UniVdA, puntano a istituire un centro di formazione e di ricerca sulla fascia di età 0-6.
Lo scopo è quello di creare un polo di eccellenza in cui integrare il lavoro di studiosi e del personale educativo dei servizi per l’infanzia, in modo da garantirne, nel tempo, una qualità elevata e in evoluzione permanente, al passo con l’evoluzione continua della società e delle sue esigenze.
(al.bi.)