Sanità in caduta libera: il Comitato Vallée Santé chiede programmi concreti ai candidati
Meno sanità privata, più assistenza sul territorio, due presidi ospedalieri e stop al numero chiuso a medicina
Sanità in caduta libera: il Comitato Vallée Santé chiede programmi concreti ai candidati.
Organizzata dalla testata online La PrimaLinea, la tavola rotonda ha visto protagonisti i rappresentanti del Comitato che si batte per un nuovo ospedale e alcuni dei candidati alle Politiche del 25 settembre.
Nell’introdurre Enzo Blessent ha sottolineato: «La sanità valdostana sta appiattendosi verso il basso per carenze di personale e di strutture. Vogliamo programmi concreti e non vaniloqui che cadranno nel vuoto a urne chiuse. Non è solo questione di ospedale ma di riorganizzazione sul territorio».
I candidati
Nicoletta Spelgatti (Centrodestra unito) vede «nella gestione mista pubblico-privato una strada da percorrere» e «nella meritocrazia la leva per fermare l’emorragia di professionisti» mentre Emily Rini (Centrodestra unito) «a livello nazionale bisogna fare leva sul fattore montagna per ottenere maggiori fondi».
Erika Guichardaz (Valle d’Aosta aperta) ha ribadito che «bisogna interrompere l’ampliamento del Parini, vero scempio che andremo a fare. Abbiamo ancora i margini» e ricordato che «la riforma sanitaria passa per le risorse umane e per la riforma dell’assistenza territoriale con maggiori servizi». Per la collega candidata Daria Pulz «bisognerebbe guardare al modello francese che avvia i giovani alla carriera di medici durante il percorso scolastico».
Loredana De Rosa (Unione popolare) ha detto «stop alla commistione pubblico privato e lasciare al pubblico l’onere di stilare un piano sanitario per un’assistenza medico-sociale diffusa sul territorio». Per Francesco Lucat è prioritario «fermare la concorrenza spietata tra sanità pubblica e privata» e «eliminare il numero chiuso per la facoltà di medicina».
Loredana Ronc (Italia sovrana e popolare) si è schierata per «lo stop alle privatizzazioni», per «l’eliminazione delle storture come l’obbligo vaccinale e del green pass», per «una sanità aperta che permetta ai parenti di stare al fianco dei malati» e per «ridare dignità terapeutica ai medici, abolendo la standardizzazione dei protocolli».
Giovanni Girardini (La Renaissance) ha parlato di «problema complesso perché la sanità è abbandonata a se stessa». Guarda a due ospedali, dunque sì all’ampliamento del Parini e sì alla realizzazione di una nuova struttura «per affrontare future pandemie ed emergenze». Della sanità valdostana ha detto: «è obsoleta ma non si muove foglia».
(da.ch.)